Serracchiani: "Il governo non sguarnisca il confine nordorientale"

Il rafforzamento della sorveglianza per l'Expo, con il trasferimento di forze di polizia dislocate in Friuli Venezia Giulia, rischia di sguarnire il confine nord-orientale in un momento delicato e complesso a causa dei flussi migratori regolari, irregolari e di rifugiati». Così la presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani, in una lettera inviata al ministro dell'Interno Angelino Alfano, in cui chiede «un'immediata e concreta risposta da parte del governo».
La preoccupazione dell'amministrazione regionale del Fvg, prosegue Serracchiani, «è condivisa dagli enti locali, dalle organizzazioni sindacali della Polizia e dal procuratore aggiunto di Udine, il quale ha già effettuato un sopralluogo alla sede della Polizia di Frontiera di Tarvisio, ridotta di un terzo con la partenza di un primo contingente di 14 agenti in direzione aeroporto di Bergamo». Serracchiani aggiunge di aver appreso «che il totale degli agenti da trasferire temporaneamente in Lombardia dimezzerà di fatto l'intero comparto della Polizia di Frontiera sul confini italo-austriaci e italo-sloveni. Non solo, sono previsti anche trasferimenti di agenti impiegati localmente dalla Polizia Ferroviaria e dai carabinieri».
Secondo Serracchiani «l'emergenza aumenterà con la buona stagione, e per affrontarla sarà dunque necessario un riequilibrio dei trasferimenti e una rapida definizione dei protocolli di collaborazione tra le polizie di Italia, Austria e Slovenia, con la conseguente costituzione di pattuglie miste a presidio dei confini». Ribadendo la «forte preoccupazione, mia e della popolazione, in merito agli sviluppi della situazione», Serracchiani chiede un'immediata e concreta risposta da parte del governo, ricordando che «il Friuli Venezia Giulia è di fatto una porta d'ingresso terrestre all'Italia come lo è il mare per il Sud».
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