Serracchiani e Belci siglano la “tregua”

Strette di mano, abbracci e sorrisi davanti ai fotografi. «Discussione superata, ora passiamo ai fatti»

TRIESTE. Debora Serracchiani dice che «la discussione con la Cgil è superata». Anche perché, aggiunge, «con il lavoro quotidiano di questi mesi e quello che continueremo a fare, le risposte arriveranno dai fatti». Franco Belci, dall’altro punto di vista, conferma che è così, che a Pordenone, complice Susanna Camusso, ha scambiato qualche parola con la presidente della Regione sul palco del 1° maggio. E dunque l’attrito è alla spalle e, anzi, ci sarà pure un incontro entro un paio di settimane con la presidente, subito dopo il congresso nazionale della Cgil.

Nella città della Destra Tagliamento, scelta emblematica in tempi di crisi, il clima è sembrato effettivamente disteso. Lo confermano le fotografie: sorrisi, abbracci, Camusso e Serracchiani in dialogo fitto prima del comizio. «Lasciamo da parte qualsiasi polemica – ribadisce non a caso la presidente del Friuli Venezia Giulia – a vantaggio della voglia di fare nell’interesse dei lavoratori e dei nostri cittadini. Servono risultati e non discussioni». Non c’è motivo per non credere a un clima più sereno. Tanto più che anche Belci ufficializza la tregua dopo giorni di scontro seguiti alle sue dichiarazioni sulla stampa, critiche nei confronti non solo della governatrice ma anche di più di un assessore del governo regionale. Il segretario della Cgil, rendendo noto che Camusso «ci ha sollecitati a risolvere la questione», ci tiene anche a respingere «i complottismi infondati che raccontano di un mio intervento su mandato» e rimanda appunto al prossimo appuntamento con Serracchiani: «Abbiamo analizzato a Pordenone questa polemica e, innanzitutto, l’abbiamo spersonalizzata. Dietro Serracchiani e me ci sono la politica e le organizzazioni, non certamente uno screzio tra persone. Ci siamo così accordati per un ulteriore chiarimento, oltre che per confrontarci sui temi che ci interessano».

Belci non fa tuttavia passi indietro: «Quelle alla giunta sono state critiche costruttive, conto di poter entrare nel merito con la presidente». E aggiunge: «Non ho rilevato il problema che Serracchiani è sempre a Roma, mi sono limitato a suggerire opportune deleghe che consentano un contatto più costante con il territorio». Il segretario della Cgil conclude allontanando gli ultimi sospetti: «Qualcuno è arrivato a dire che è tutta una finta e che ce la ridiamo alle spalle dei lavoratori. Parole che non meritano commenti».

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