Serracchiani: «Cinque anni possono anche bastare»

La governatrice sul suo futuro politico. «Fermarsi non significherebbe lasciare il lavoro a metà. Ma decideremo tutti insieme»
Deora Serracchiani
Deora Serracchiani

TRIESTE. «Cinque anni possono bastare per fare le cose ma decideremo assieme». È stata sibillina la presidente della Regione Debora Serracchiani a proposito del proprio futuro politico, durante l’intervista rilasciata ieri a Trieste al direttore di Panorama Giorgio Mulè. Durante il dialogo Serracchiani ha delineato un bilancio del governo Pd a livello regionale e nazionale, spaziando tra vari argomenti: dall’immigrazione alla sanità, passando per infrastrutture e turismo. «Non sto mica lì a sfogliare la margherita», ha detto la presidente, descrivendo con un’immagine metaforica la propria posizione di fronte allo scenario delle elezioni regionali del prossimo anno. Due, come noto, le opzioni sul tappeto: la ricandidatura in regione o la corsa verso un incarico romano.

«Spetta al Pd Fvg individuare la persona più adatta a candidarsi per rappresentare la Regione - ha continuato Serracchiani -. Negli ultimi cinque anni abbiamo lavorato come una squadra e come tale decideremo, anche sulle regionali. Coerentemente a ciò, non mancherò di contribuire alla scelta esprimendo la mia opinione». E, riguardo all’ipotesi di un suo futuro ruolo a Roma, ha aggiunto: «Non si tratta di lasciare il lavoro a metà. Cinque anni possono bastare per fare le cose, come ha detto il collega Pigliaru a proposito della Sardegna. Ma il lavoro finora è stato fatto assieme e assieme stabiliremo come continuarlo».

Durante l’incontro la presidente ha parlato di immigrazione, esprimendo totale soddisfazione per le misure adottate dal ministro Minniti («hanno diminuito gli sbarchi grazie alle trattative con Libia e Turchia»), e sottolineato la necessità di «pensare l’integrazione nel senso dell’accoglienza diffusa». Spazio poi la bilancio dell’attività di giunta. «Se sono stata spesso a Roma è stato perché, altrimenti, non avrei ottenuto ad esempio il decreto attuativo per il Porto che Trieste aspettava dal 1954». A proposito di infrastrutture, ha detto che «l'anno prossimo saremo l'unico aeroporto del Nordest collegato con ferrovie e Alta velocità» mentre «i lavori della terza corsia A4 finiranno entro il 2023». Sulla sanità ha ricordato che «siamo la prima regione d'Italia a disporre dell'odontoiatria sociale; proprio ieri abbiamo allargato l’accesso alle protesi inizialmente riservate agli over 65».

Insomma, per la presidente, a Roma e in Fvg, «sono stati anni intensi. Abbiamo avuto un referendum fallito, Renzi dimesso e una scissione. E abbiamo governato». Per quanto riguarda la regione, ciò che conta è che «non torni nelle mani di coloro che ne vorrebbero fare nuovamente una regione chiusa: sarebbe la sua fine».

 

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