Serracchiani blinda la sede del Fvg di Bruxelles
TRIESTE. Alla Regione costa circa 600mila euro all’anno. Ma per Debora Serracchiani si tratta «non di un costo, ma di un investimento». Nessuna spending review nell’ufficio del Friuli Venezia Giulia a Bruxelles. Perché si tratta di una struttura strategica, la presidente non ha alcun dubbio. «Vogliamo puntare sul nostro ruolo internazionale – afferma Serracchiani – e sappiamo che, oltre alle compartecipazioni statali, i fondi europei sono l'unica vera voce di entrata cui possiamo e dobbiamo mirare». Di qui la certezza che «avere un Ufficio che funzioni da interfaccia con l'Unione Europea diventa di fondamentale importanza».
È dalla metà degli anni Novanta che le Regioni sono presenti a Bruxelles, per effetto della legge 52 del 1996. Prima di quel provvedimento, solo l’Emilia Romagna nel 1994 aveva aperto un suo Ufficio appoggiandosi alla struttura della sua Agenzia per lo sviluppo tecnologico, già stabilita a Bruxelles dal 1985. Il Friuli Venezia Giulia (nella capitale dell’Europa dal 2001 e poi, dal 2005, con una sede di proprietà condivisa con Carinzia, Regione Istriana e Cantone di Sarajevo), parola di Serracchiani, intende continuare a perseguire gli obiettivi di avvicinare la propria realtà territoriale alle istituzioni europee, facilitare la comprensione delle procedure e dei meccanismi comunitari, cogliere le opportunità di finanziamento offerte dai programmi europei e creare rapporti con altre Regioni Ue, soprattutto in questo periodo in cui si sta preparando la nuova programmazione 2014-20.
I costi, appunto, sono un investimento. L’importo a carico della Regione è di circa 46mila euro, perché alla gestione dell’Ufficio (nel 2012 attorno a 140mila euro) si devono dedurre 67mila euro provenienti dai canoni delle convenzioni e 27mila euro della compartecipazione alle spese dell’immobile. I costi maggiori sono quelli per il personale. Attualmente sono assegnati alla sede 5 funzionari, la cui indennità mensile è di circa 4.500 euro. Solo tre, tra cui il coordinatore, hanno un’assegnazione rinnovabile. «Attraverso una rinnovata valorizzazione del lavoro dei nostri funzionari vogliamo essere al posto giusto nel momento giusto – sottolinea Serracchiani –, ad esempio nella fase di costruzione delle strategie macroregionali, di programmazione e di processo legislativo del Parlamento europeo. Essere assenti significa perdere molto ma molto di più dei circa 600mila euro annui di costo del nostro ufficio». Tra le attività dell’Ufficio di Bruxelles c’è tra l’altro il lobbying su politiche e legislazione Ue, in particolare con riferimento a coesione e aiuti di stato. Recente, su questi temi, l’incontro tra la governatrice e il commissario Almunia. Ma la Regione contribuisce anche alla stesura di “Leadership 2020” sulla cantieristica navale, collabora con lo sportello di Finest Sprint per l’internazionalizazione e partecipa a gruppi di lavoro sul turismo. (m.b.)
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