Serracchiani blinda i supercomuni ma rassicura i ribelli

Riforma degli enti locali in Fvg, la governatrice: «Con le Uti più servizi ai cittadini e piano straordinario di assunzioni». Dipiazza non ha intenzione di sfilarsi. Confermata la data dell’11 giugno per le amministrative
15/02/2017 Roma, RaiFiction, Casa del Cinema, photocall della fiction La Porta Rossa, nella foto Debora Serracchiani
15/02/2017 Roma, RaiFiction, Casa del Cinema, photocall della fiction La Porta Rossa, nella foto Debora Serracchiani

TRIESTE. Rassicura su risorse, personale e futuri trasferimenti di funzioni alle Uti. A partire da quella più delicata: l'edilizia scolastica. E poi si rivolge a Trieste: «Al capoluogo regionale l'Uti serve». Debora Serracchiani rilancia la riforma degli enti locali impallinata da più parti, nella convinzione che gli effetti positivi si vedranno più in là. «Ogni Uti - spiega la presidente - va curata costruendo una proposta che tenga conto delle specificità del territorio: questo è il lavoro che dobbiamo fare da adesso nei prossimi mesi e che in parte abbiamo già avviato».

Ci sono i ribelli, i critici, i perplessi, i preoccupati. Serracchiani si rivolge a tutti, difendendo la legge ma dando anche ampie garanzie. Sulle risorse innanzitutto: «Non ci sono carenze perché, come già reso noto dall'assessore Panontin, la Regione ha un budget che ci permette di rispondere a tutte le esigenze, incluse ovviamente quelle determinate dall'assunzione di nuove funzioni da parte dell'Unione territoriale». E poi sul personale: «È vero che il blocco del turn over e il pensionamento di tante persone entrate nell'amministrazione con le assunzioni post-terremoto si fanno sentire pesantemente, ma le Uti non c'entrano nulla. Abbiamo invece già in previsione di riempire i ranghi rimasti vuoti con un piano straordinario di assunzioni».

 

Lasorte Trieste 08/01/17 - Piazza Unità, Municipio
Lasorte Trieste 08/01/17 - Piazza Unità, Municipio

 

Quindi il tema triestino: «Per quanto riguarda l’Uti Giuliana, è nata già con una sua specificità, determinata dal fatto che Trieste è storicamente un unicum nel territorio regionale. Proprio per questa sua unicità, l’Uti serve a Trieste, perché è uno strumento flessibile con cui si possono superare criticità consolidate che penalizzavano la città, e tra queste c'è il peso sostenuto per il personale dell'ambito socio-assistenziale».

Non manca la mano tesa a Roberto Dipiazza, che infatti non ha alcuna intenzione di sfilarsi: «Una volta fatta la legge, non siamo più in un campo di scontro politico, ma dobbiamo avere la preoccupazione di superare assieme al meglio la fase di transizione. È quello che stiamo facendo in molti comuni a prescindere dal colore politico, qui con la collaborazione istituzionale del sindaco di Trieste, ma anche degli altri sindaci dei Comuni dell'Uti giuliana, perché l'obiettivo comune è cercare di dare maggiore garanzia di servizi ai cittadini».

Una risposta quella di Serracchiani anche a chi userà pure nel 2017 la riforma delle Uti come materia da campagna elettorale. Proprio ieri in aula, per bocca di Loredana Panariti in risposta a un’interrogazione di Luca Ciriani, è arrivata la conferma che «molto probabilmente» le amministrative (26 comuni al voto in regione, in due, Gorizia e Azzano Decimo, un possibile ballottaggio) si svolgeranno domenica 11 giugno (secondo turno eventuale il 25 giugno), come del resto pare in tutta Italia.

Da parte dell'Anci Fvg, infine, giunge la richiesta alla giunta regionale di modificare una recente delibera sulla sicurezza. I contributi a questa voce, incalza il presidente Mario Pezzetta, «devono essere aperti a tutti i cittadini del Fvg, indipendentemente dal fatto che essi siano residenti in comuni appartenenti alle Uti o extra Uti. Si tratterebbe altrimenti di una grave discriminazione tra i residenti sul territorio».

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