Serracchiani accelera sui bonus da 200 euro per i figli sotto i 3 anni

La presidente del fvg chiude il mandato rilanciando gli aiuti alle famiglie. Ma l’opposizione insorge: «Bluff elettorale, mancano le risorse»
Lasorte Trieste 22/12/17 - Regione, Bilancio Fine Anno Giunta Serracchiani, Peroni
Lasorte Trieste 22/12/17 - Regione, Bilancio Fine Anno Giunta Serracchiani, Peroni
TRIESTE Promessa da spendere in campagna elettorale o bomba da lanciare addirittura prima del voto, ma solo se arriveranno in tempo le risorse derivanti dal rinnovo del patto finanziario con lo Stato. Nella conferenza di fine anno (e stavolta anche di fine mandato), la presidente Debora Serracchiani torna sul bonus figli annunciato nella sua intervista al Piccolo e ne precisa il funzionamento: 200 euro per ciascun bambino, a patto che la famiglia stia al di sotto dei 70mila euro di Isee e risieda in Friuli Venezia Giulia da almeno 24 mesi. Per ora la misura è allo studio per i primi tre anni di vita del figlio, ma l’intenzione è di portarla fino alla maggiore età. 
 
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«La denatalità è un’emergenza nazionale e lo è particolarmente in regione», dice Serracchiani, spiegando di aver «studiato il modello altoatesino anche per raccogliere gli appelli dei vescovi alla politica sul tema delle nascite». Ecco allora i 200 euro al mese per ogni figlio, «cui si aggiungono i servizi: lo sconto sul trasporto pubblico, l’abbattimento delle rette dei nidi, la riduzione del costo dei libri scolastici, l’odontoiatria sociale». Per la presidente «le famiglie vanno accompagnate e devono avere l’opportunità di fare figli: nessuna assistenza, ma un patto connesso anche alla necessità che le madri lavorino». Con circa ottomila nati all’anno, la misura dovrebbe costare a regime 60 milioni annui: Serracchiani assicura che «abbiamo fatto i conti e ci siamo». Ma il progetto è più ambizioso: «Col tempo vogliamo fare come in Francia. Sostegno fino al compimento del ciclo di istruzione di ogni figlio». 
 
Sui tempi Serracchiani resta vaga. Parla prima di «proposta per la campagna elettorale», poi si lascia sfuggire un «cercheremo di farlo anche prima». Ma il candidato in pectore Sergio Bolzonello sta spingendo affinché la misura sia messa sul tavolo già in questa legislatura per avere qualcosa di molto concreto da presentare agli elettori a poche settimane dal voto. Per riuscirci bisognerebbe chiudere in tempo il patto finanziario col governo e assicurarsi i 120 milioni di risorse derivanti dallo “sconto” sui trasferimenti dovuti a Roma. Quando parla ai giornalisti, la presidente sceglie tuttavia toni prudenti: «Bisogna prima costruire l’accordo e i tempi non sono brevi. Altrettanto vale per la preparazione di una legge di questo tipo». 
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Tanto basta, però, per innescare l’attacco dell’opposizione. Per il capogruppo di Forza Italia, Riccardo Riccardi, «sono stati dati numeri a caso, senza possibilità di riscontro. Dove trovano le risorse per dare 200 euro per ogni bambino?». La leghista Barbara Zilli parla di «marchetta elettorale a fine legislatura» e accusa: «Non possono che essere parole al vento le grandi promesse di chi ha già annunciato la propria ritirata». Zilli è critica anche sul requisito dei 24 mesi di residenza: «Un altro intervento che finirebbe nelle tasche degli immigrati». Per Luca Ciriani (Fdi), «l’annuncio è un gesto politicamente disperato a legislatura finita. Il bonus famiglia esisteva, ma è stata Serracchiani a cancellarlo cinque anni fa. I cittadini non abboccheranno». 
 
Nel corso della conferenza, la governatrice parla poi di una «regione tornata speciale», evidenziando «le priorità rispettate su qualità della vita, infrastrutture e costi della politica». Serracchiani ricorda la riforma sanitaria, l’introduzione dell’odontoiatria sociale e del sostegno al reddito, l’intervento su indennità e vitalizi dei consiglieri regionali, la soppressione delle Province. «Siamo premiati dalle statistiche - continua - essendo la Regione col migliore avanzo di bilancio in Italia, avendo continuato ad abbattere il debito in continuità con la giunta precedente, avendo migliorato il rating ad AA-».
 
La presidente sottolinea inoltre come «il Fvg è avviato verso l’industria 4.0, avendo messo in rete il sistema della ricerca e della formazione con le nostre industrie». Una menzione particolare va alle infrastrutture, con il richiamo su «659 milioni sulla terza corsia, 38,9 sul polo intermodale di Ronchi, 207 sulla viabilità regionale. E il decreto attuativo sul Porto franco, strumento non solo di Trieste ma dell’intero Fvg, arricchito dalla piattaforma dell’agroalimentare di Udine. Un impegno straordinario con grande attenzione al rispetto delle tempistiche». E ancora «la rivoluzione sul sistema del trasporto pubblico locale e il potenziamento dei servizi ferroviari». Serracchiani ricorda poi il lavoro sulle relazioni internazionali e in particolare «i rapporti con i Balcani, la piena ripresa di quelli con la Slovenia e il partenariato con la Cina: Trieste sarà sbocco della Via della Seta». L’ultimo passaggio è il ringraziamento a «tutti i funzionari e dipendenti regionali che hanno supportato il nostro lavoro in questi anni con grande capacità». 
 
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