Serracchiani: «A settembre bramme di nuovo via mare»
La situazione del traporto delle bramme con i Tir, dal porto di Monfalcone a San Giorgio di Nogaro, è monitorata dalla Regione e «di recente è stato attivato qualche treno pilota che sconta soprattutto limitazioni infrastrutturali - vale a dire l’adeguamento del ponte a San Giorgio di Nogaro, oggetto di un incontro recente a Roma con Rfi per chiarire competenze e risorse necessarie alla messa in sicurezza - nonché di livellamento tariffario prima di ottenere qualche concreto risultato». Questa la risposta che la presidente della Regione Debora Serracchiani ha dato, nei giorni scorsi in aula, a un’interrogazione a risposta immediata presentata sul problema del trasporto delle bramme dal consigliere Emiliano Edera (Cittadini per Serracchiani).
La presidente ha poi aggiunto che «ci sono notizie che fanno sperare che a breve, presumibilmente a settembre, il trasporto delle bramme via mare possa riprendere, viste anche le forme di sostegno già concesse a due realtà del settore per coprire le linee Monfalcone-Porto Nogaro e Trieste-Porto Nogaro».
In particolare rispetto a quest’ultimo aspetto il consigliere Edera si è detto, augurandosi che «il trasporto marittimo e, in particolare, l’utilizzo del porto di Trieste possa rappresentare la soluzione ideale alla questione».
Nell’interrogazione Edera ha chiesto «alla Regione di garantire la sicurezza e di monitorare la situazione, tenendo conto delle esigenze del settore», preoccupato «dell’impatto del trasporto su gomma delle bramme rispetto al sistema viario».
La questione del trasporto delle bramme è stata anche al centro, nei giorni scorsi, di un vertice tra Provincia e Confindustria. «Mai più bramme sulle strade provinciali: il trasporto avvenga su rotaia o in autostrada», ha affermato il presidente della Provincia Gherghetta, che assieme all’assessore ai Trasporti, Donatella Gironcoli, ha incontrato il responsabile di settore di Confindustria, Riccardo Scaramelli, e Giorgio Bressan della direzione. «Il trasporto delle
bramme su rotaia e autostrada - ha insistito Gherghetta - è la condizione necessaria perchè il porto di Monfalcone rimanga competitivo e forte: dobbiamo definire un nuovo modello di sviluppo».
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