Serial killer delle prostitute, a Lucinico la casa degli orrori

Si trova a Lucinico la villetta dove Ramon Berloso, nel marzo scorso, ha ucciso la sua prima vittima, Ilenia Vecchiato. Il goriziano serial killer delle escort di lusso conosceva quel luogo e lo reputava sicuro: lo sapeva deserto la notte dell’omicidio. Il proprietario della villetta è stato interrogato dal pm che sta portando avanti le indagini
Ramon Berloso, nel momento dell'arresto
Ramon Berloso, nel momento dell'arresto
UDINE
Freddo, tranquillo: anche in carcere. Ramon Berloso è rinchiuso da tre giorni in carcere a Udine in una cella di isolamento. Stamattina è prevista davanti al Gip l’udienza di convalida: l’accusato non parlerà. Quindi tornerà in cella. Proprio alla fine dell’interrogatorio di mercoledì, rispondendo a una precisa domanda del procuratore aggiunto di Brescia, Sandro Raimondi, aveva detto di essere molto dispiaciuto per quanto fatto.


L’AVVOCATO
«Quanto fatto l’ha ovviamente distrutto - ha detto l’avvocato difensore di Berloso - ritengo che sia nato in un momento di grande confusione e in seguito a un disagio psicologico che andrà valutato con attenzione». Lo stesso difensore si dice convinto poi che a un certo punto della fuga l’uomo «abbia deciso di farsi prendere». Il difensore ha incontrato anche ieri in carcere il suo assistito e l’ha trovato «tranquillo».


LE INDAGINI
Proseguono intanto, specie dopo l’interrogatorio di giovedì, le indagini serrate di polizia e carabinieri per trovare riscontri a quanto detto dall’accusato. In particolare ieri gli inquirenti hanno interrogato il proprietario della villa di Lucinico nel cui giardino Berloso ha confermato di aver ucciso, il 10 marzo, Ilenia Vecchiato. La villa, che si affaccia sulla Mainizza, è abitata da dua anziani coniugi che vivono soli. Non hanno figli.


LA VILLETTA
Il killer evidentemente si sentiva sicuro in quel luogo perchè lo conosceva bene avendovi lavorato come giardiniere. L’abitazione, al momento dell’omicidio, era disabitata. Oggi polizia e carabinieri, guidati dal capo della Squadra mobile di Udine, Ezio Gaetano e dal comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri, Fabio Pasquariello faranno un sopralluogo nella villa alla ricerca di preziose tracce. E torneranno anche sotto il ponte del Torre, tra Villesse e Tapogliano, dove martedì a mezzogiorno sono stati trovati i cadaveri delle due escort. Polizia e carabinieri cercano il bastone che, secondo quanto riferito da Berloso, è stato utilizzato per uccidere Diana Alexiu prima di finirla con un colpo di balestra alla nuca.


L’AUTOPSIA
Infatti i risultati delle autopsie effettuate sui corpi delle due vittime hanno confermato quanto ripetutamente dichiarato da Berloso: lo ha confermato Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi. Gli esami necroscopici sono stati condotti dal medico legale Carlo Moreschi. Secondo quanto riferito da Biancardi, la morte di Diana Alexiu è stata causata dall'emorragia causata da un colpo di balestra allo stomaco. Ilenia presenta invece «gravi lesioni encefaliche», che potrebbero essere state provocate da una bastonata o dalla punta di un dardo alla nuca. «Un duplice delitto particolarmente efferato - ha commentato il Procuratore - ad opera di una persona pericolosa e violenta che non sa dominare i propri istinti».



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