Sergio Dressi riacciuffa il vitalizio dopo lo stop

L’ex presidente dell’aeroporto Fvg incasserà l’assegno mensile da 5.300 euro lordi sospeso durante il mandato in Afvg Security
Sergio Dressi
Sergio Dressi

TRIESTE. Un infinito giro di lettere raccomandate per giungere al risultato finale: da dicembre Sergio Dressi tornerà a ricevere il suo vitalizio da ex consigliere regionale dopo un breve stop. Così ha deciso ieri l’Ufficio di presidenza della Regione, mettendo fine a una complicata vicenda di cumuli fra pensione e compensi derivanti da cariche in società a partecipazione pubblica. Nel caso di Dressi, la poltrona incriminata è quella di Afvg Security, partecipata di Aeroporto Spa e deputata alla sicurezza dello scalo. Di essa, Dressi era divenuto presidente nel 2012, su nomina del presidente di Ronchi: cioè Dressi stesso, “autoincoronatosi” quando era ancora alla guida dell’aeroporto e autoriconfermatosi prima dell’uscita di scena dal vertice dello scalo.

In cinquanta dal superlegale salva-vitalizi
L'aula del consiglio regionale

A novembre, sulla base della legge 2/2015 (quella del riordino dei vitalizi), l’Ufficio di presidenza aveva sospeso la pensione di Dressi in via cautelativa, bloccando l’erogazione pensionistica relativa a ottobre-novembre e chiedendo la restituzione delle mensilità comprese fra luglio e settembre, pari a 10.384 euro netti. La legge prevede infatti che, qualora il fruitore del vitalizio sia stipendiato da una società pubblica, l’interessato rinunci per tutta la durata della carica o alla pensione o all’emolumento. E l’ex consigliere regionale e assessore di Alleanza nazionale dal 1993 al 2008 non avrebbe comunicato la sua scelta, continuando a incassare un doppio assegno. Aveva tempo fino a giugno per la sua opzione, ma il presidente di Sicurezza Afvg avrà avuto altro a cui pensare, stretto in rapporti sempre più tesi con la giunta Serracchiani. E così la decisione di scegliere il vitalizio è stata comunicata solo a ottobre, quando peraltro Dressi si è dimesso da Sicurezza Afvg, dopo mesi di polemiche e due diffide del governo rispetto all’obbligo di adeguare il cda alle norme sulle pari opportunità.

Sempre a ottobre, l’ex consigliere ha cercato di dimostrare di aver ricoperto gratuitamente l’incarico nella controllata aeroportuale, rinunciando all’ultimo stipendio da presidente e restituendo i compensi di luglio, agosto e settembre. Intascare il vitalizio era infatti più vantaggioso, se si considera che i 20mila euro lordi annui della partecipata sono un terzo dei quasi 64mila (circa 5300 euro lordi al mese) cui è attestata la pensione di Dressi dopo il taglio deciso dalla giunta fino al giugno 2018. Mossa troppo tardiva per l’Ufficio, che ha stabilito che Dressi tornerà a ricevere il vitalizio da questo mese, cioè dall’erogazione relativa a novembre. L’ex presidente ha intanto restituito i 10.384 euro incassati dal vitalizio nel periodo contestato e di fatto ha accettato il responso: il suo avvocato ha già scritto ad Afvg Security per ottenere indietro i compensi prima incassati e poi restituiti a ottobre. L’ex consigliere ci rimetterà, ma potrà comunque consolarsi: superato il problema del cumulo, un vitalizio è per sempre.

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