Serbia-Kosovo, a Bruxelles colloqui interrotti
Si sono interrotti senza il raggiungimento di un accordo i colloqui fiume di Bruxelles fra i primi ministri di Serbia e Kosovo. Lo rendono noto funzionari dell’Unione europea che hanno partecipato ai negoziati, i quali riferiscono che i colloqui si sono bloccati nella notte a causa della questione al cuore delle divisioni fra le parti, vale a dire lo status del Kosovo settentrionale, in cui la maggioranza della popolazione è di etnia serba. Il primo ministro del Kosovo, Hashim Thaci, parlando dopo la mezzanotte al termine di colloqui durati 13 ore, ha dichiarato che il Kosovo ha avanzato proposte in linea con le proprie leggi e la propria Costituzione, che avrebbero riguardato tutti i cittadini, compresi quelli di etnia serba.
Tuttavia, ha proseguito Thaci, le offerte sono state accolte con «esitazione» dalla Serbia, che ha chiesto tempo per «riflettere». Thaci ha aggiunto di avere ancora la speranza di raggiungere un accordo la prossima settimana.
Il premier serbo Ivica Dacic è andato via senza rilasciare dichiarazioni in inglese, anche se un giornalista di lingua serbo-croata riferisce che abbia solo dichiarato che non è stato raggiunto alcun accordo.
In una nota scritta pubblicata dopo i colloqui, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Catherine Ashton, afferma che questo round di incontri, l’ottavo, è stato l’ultimo colloquio formale convocato dall’Ue. «Entrambe le parti torneranno ora in patria e si consulteranno con i loro colleghi nelle rispettive capitali e nei prossimi giorni mi faranno sapere la loro decisione», ha detto la Ashton nel comunicato. «Auguro ai primi ministri un buon ritorno - precisa la nota - e tutto il successo possibile per il raggiungimento di una conclusione».
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