Serbia, il governo fa felici i tifosi dello sport: a Stella rossa e Partizan 38 milioni in cinque anni

Alle due prestigiose società della capitale da tempo in condizioni difficili Belgrado eroga aiuti in varie forme, dai liquidi alle garanzie per i prestiti 

TRIESTE «Panem et circenses», scriveva Giovenale, una massima che ben si addiceva ai romani dell’Impero, ma che ancora oggi trova i suoi adepti. Vedi in Serbia, ad esempio, dove se il «pane» meglio tradotto oggi in lavoro, scarseggia, certo non mancano i moderni «circenses», ossia le partite di calcio. E quando si parla di calcio in Serbia si parla ovviamente di Stella Rossa di Belgrado e del Partizan, sempre di Belgrado. Due società storiche sin dai tempi della Jugoslavia di Tito (vedi i nomi) che, oltre al calcio, sono i “marchi” più famosi in Europa per quel che riguarda la pallacanestro, ma anche la pallavolo e la pallanuoto.

E ai «circenses» di questo secondo millenio il governo serbo guidato da Ana Brnabić non lesina assolutamente un aiuto finanziario. Anzi. E per evitare che nella capitale si spargano voci errate sulla destinazione e sull’ammontare dei soldi di Stato, ergo del contribuente, a Stella Rossa e Partizan il ministro delle Finanze Siniša Mali, potentissimo esponente di governo, già sindaco della capitale e uomo di fiducia del presidente della Repubblica Aleksandar Vučić, ha candidamente esposto all’opinione pubblica qual è l’esborso dello Stato ai due prestigiosi e amatissimi club. Anche perché nei Balcani, e non solo in Serbia, molte carriere politiche sono nate o sono defunte proprio tra le fila delle migliaia di tifosi che ogni domenica affollano gli stadi della regione. Lo sa bene Vučić il quale da giovane era ospite fisso nella curva della Crvena Zvezda sua squadra del cuore.

Ed è proprio sotto la pressione di una curva, quella del Partizan questa volta, dalla quale nel corso di una partita di Europa League (persa in casa) è piovuta una grandinata di insulti a Vučić reo di pensare (finanziariamente) solo alla “sua” Crvena Zvezda, che il ministro delle Finanze ha deciso di rendere pubblici i finanziamenti dello Stato. E così si è venuto a sapere che negli ultimi cinque anni il governo serbo ha destinato alla squadra di calcio della Crvena Zvezda 6,2 milioni di euro mentre a quella del Partizan 7,65 milioni di euro. Per quanto riguarda l’amatissima pallacanestro nella ex Jugoslavia, sempre il governo di Belgrado nell’ultimo quinquennio ha elargito alla Crvena Zvezda 13,8 milioni di euro e al Partizan 10,4 milioni di euro. Complessivamente la cifra tocca i 38 milioni di euro.

In questi aiuti sono compresi soldi liquidi, aiuti con prestiti di Stato, garanzie per prestiti bancari nonché la riprogrammazione della situazione debitoria dei due club. A tutto ciò si aggiunga quanto arriva dagli sponsor la maggior parte dei quali è costituita da aziende controllate dallo Stato serbo.

Alla domanda a quanto ammontano i debiti dei club che ricevono la “sovvenzione” statale il ministro delle Finanze serbo ha risposto di non esserne a conoscenza. Sta di fatto che sia le squadre di calcio che di pallacanestro di Crvena Zvezda e Partizan sono da anni appesantite da un pesantissimo debito ed è quindi lo Stato a evitare loro il fallimento. Come rileva al Delo di Lubiana, Nemanja Nenadić della ong Transparetnost Srbije, il debito non onorato della Crvena Zvezda di 10 milioni di euro ha condotto la Agrobank al fallimento.

Il fatto è che il governo non si interessa a come il denaro erogato viene utilizzato, bensì quanto eroga a ciascun club, nel nome di quel «panem et circenses» che garantisce pace sociale e voti nell’urna. —

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