Sequestrato uno yacht a uno degli arrestati dei Depositi costieri di Trieste

L'intervento della Guardia di Finanza. Lo scafo da 200 mila euro era riconducibile attraverso un prestanome a Pasquale Formicola

TRIESTE Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Trieste, su provvedimento del Tribunale di Trieste, nel corso dell'operazione "oro nero" in cui è coinvolta anche la Depositi Costieri, ha sequestrato uno yacht del valore di 200 mila euro riconducibile a Pasquale Formicola.

Lo scafo, spiega la Gdf, è stato individuato nei giorni scorsi in territorio napoletano, come "ulteriore misura di effettivo ristoro per le casse erariali a seguito all'evasione milionaria scoperta dalla Procura della Repubblica nei mesi scorsi, nel settore commerciale dei prodotti petroliferi".

Grazie ad appostamenti e sopralluoghi, gli investigatori delle Fiamme gialle triestine hanno individuato il lussuoso natante occultato in un rimessaggio di Torre del Greco, in provincia di Napoli. Benché formalmente intestata ad una società riconducibile a un prestanome, il natante era in realtà nella "piena disponibilità del Formicola", fa sapere la Finanza. Quest'ultimo è noto alle cronache come uno dei tre amministratori di fatto della Spa triestina dichiarata fallita il 9 gennaio scorso ed arrestati a maggio per reati fiscali e riciclaggio.

L'imbarcazione sequestrata - munita di cucina interna ed esterna, bagno ultramoderno, 4 posti letto ed ogni genere di comfort - va ad aggiungersi agli altri beni, mobili ed immobili, già sottratti alla disponibilità degli indagati nei mesi scorsi: denaro, case, auto, quote societarie, orologi di valore.

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