Sequestrati 80 animali al fattore Sartorelli

Intervento del Nucleo di vigilanza ambientale del Fvg su input della Procura. Trasferiti lama, cavalli, maiali, pecore e tacchini

TRIESTE Circa ottanta animali, tra i quali persino un cammello, tre lama e una bufala, sono stati sequestrati giovedì scorso nella fattoria di Trebiciano di Igor Sartorelli. A presentarsi nelle prime ore del mattino, nella struttura sul Carso triestino, sono stati gli uomini del Noava, il Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale della Regione, che su mandato della Procura della Repubblica di Trieste hanno lavorato per l’intera giornata per caricare tutti gli esemplari su dei camion e trasferirli in parte nel centro faunistico di San Canzian d’Isonzo, in località Terranova, e in parte in altre strutture idonee in provincia di Udine. A Sartorelli viene contestato il presunto maltrattamento degli animali, che non sono stati trovati in condizioni idonee rispetto a quanto disposto dai diversi regolamenti che definiscono i parametri per la detenzione, la cura e il benessere degli animali.



La Procura si è mossa a fronte di una denuncia sporta da un privato. «Non abbiamo ancora accesso al fascicolo e di conseguenza non siamo a conoscenza dei dettagli», spiega l’avvocato Cristina Crevatin, che, assieme alla collega Sara Vermigli, difende Sartorelli. Fatto sta che da ieri in quella fattoria, che ospitava animali di ogni tipo, sono rimasti solo i cani e il cammello Paolino, affidato per ora in custodia allo stesso Sartorelli. Le dimensioni dell’animale e il fatto che l’esemplare sia in calore, e dunque di difficile gestione, hanno reso complicate le operazioni di trasferimento. Il personale del Noava provvederà al suo trasporto nei prossimi giorni.

Animali come il cammello Paolino o l’asino Cesare sono molto conosciuti soprattutto dai bambini di Trieste, che negli anni passati li hanno visti assieme ai lama, e ad altre decine di bestiole, anche all’interno del presepe vivente che veniva allestito sotto un grande tendone in piazza Sant’Antonio.

Nel dettaglio, nella struttura di Trebiciano il Noava ha messo sotto sequestrato tre lama, un cammello, 18 galline, 12 conigli, una bufala, 15 maialini, due cavalli, un asino, eppoi capre, pecore, cocoriti e tacchini. Al centro faunistico di Terranova sono accolti i tre lama, la bufalina e i 12 conigli. Nella stessa struttura di Damiano Baradel, lunedì prossimo, verrà portato anche il cammello Paolino. «Mi sento perso, io voglio bene a quegli animali, ci sono le cavalle e l’asino che vivono con me da una vita e che mi sono affezionati», dichiara lo stesso Sartorelli, che negli anni ha subito diversi controlli anche da parte dell’Azienda sanitaria e della Forestale, senza che venissero mai adottati nei confronti della sua nutrita fattoria provvedimenti di questo tipo. «La nostra struttura era completamente all’oscuro dell’operazione», dichiara Corrado Adatangelo, direttore della Struttura complessa di Sanità animale dell’AsiuTs. «Hanno trovato delle carcasse di gallina – sostiene Sartorelli – ma da me gli animali vivono liberi e in zona girano anche faine, volpi, e può succedere che facciano una brutta fine. Hanno trovato alcuni ricoveri sporchi di letame ma sono arrivati prima che io iniziassi, come faccio giornalmente, a governare quei giacigli».

Oltre 2.500 selvatici accolti a Terranova dal Centro di Baradel
Bonaventura Monfalcone-27.09.2016 Cagnolini nuovo sequestro e Damiano Baradel-Fossalon-foto di Katia Bonaventura

«Hanno portato via tacchini da 26 chili – aggiunge Sartorelli – il che significa che le bestie non erano trascurate, semplicemente alcune sono anziane, come le cavalle di 37 anni, e ovviamente possono avere degli acciacchi». Tutti gli altri animali, le capre, le pecore, i cavalli, l’asino e i maiali, tra i quali una scrofa da tre quintali, sono stati trasferiti in stalle e realtà anche private del Friuli. Nessun esemplare ha trovato ricovero in provincia di Trieste. «Alcuni animali non volevano essere portati via – riferisce l’avvocato Crevatin – e Sartorelli ha collaborato fattivamente per farli entrare nel camion che li ha trasferiti. Faremo il possibile per trovare una soluzione per il bene degli animali e del loro allevatore».

La fattoria di Sartorelli è conosciuta da quanti vivono o transitano da quelle parti. È capitato negli anni che qualche animale sia riuscito ad uscire dal recinto e che qualcuno avvistasse lama, cammelli o capre a passeggio in Carso.
 

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