Separazioni-lampo, una decina di casi

Sono iniziate anche a Trieste le procedure per le separazioni e i divorzi-lampo, senza bisogno di passare per il tribunale. Già una decina di coppie, prevalentemente di età superiore ai 50 anni, si sono rivolte agli studi legali per avviare questo tipo di pratica e mettere fine all' unione coniugale come disposto dal decreto legge 132 del 12 settembre scorso. Ora per separarsi o divorziare basta rivolgersi di fatto solo ad un avvocato. E a giorni, le prime comunicazioni di quella che il decreto ha definito "Negoziazione assistita da un avvocato", verranno depositate in Comune. L'amministrazione comunale ha appena ricevuto una circolare del ministero dell'Interno che invita i Comuni a accettare la registrazione.
Il nuovo istituto giuridico mira a velocizzare e semplificare le procedure che consentono di ottenere una separazione consensuale. E anche a Trieste alcuni studi legali hanno avviato alcune procedure consentendo in tempi rapidi a coppie di ottenere la fine del contratto matrimoniale. «I vantaggi della negoziazione assistita da un avvocato - spiega l'avvocato Roberta Rustia che ha già portato a termine la stesura di due procedure con il nuovo istituto - sono anzitutto rappresentati dal fatto che si tratta di una procedura veloce, che consente tempi molto più brevi rispetto a quelli delle corrispondenti procedure di separazione e divorzio da seguire in Tribunale. La procedura è veloce perché l’avvocato che segue la negoziazione assistita può formalizzare l'accordo che sostituisce la sentenza di separazione omologata o di divorzio, in una decina di giorni trasmettendolo al Comune in cui il matrimonio fu iscritto o trascritto».
A fronte della rapidità di esecuzione della procedura, anche i costi sono verosimilmente inferiori a quelli della corrispondente procedura in Tribunale. «Volendo, i coniugi, possono pure utilizzare un unico avvocato matrimonialista o divorzista,- specifica Rustia - contenendo ulteriormente i costi». Nelle passate settimane una decina di coppie ha bussato alle porte di alcuni studi legali di Trieste. «Noi siamo pronti per depositare in Comune le pratiche, io ad esempio ne ho due in sospeso - specifica Rustia - ma stiamo attendendo che il Comune comunichi con precisione dove vanno depositate. Ad oggi non ci è stata ancora fornita un'indicazione precisa». Gli avvocati che eseguiranno pratiche di questo tipo, si espongono ad un rischio. Il decreto dispone infatti che entro 10 giorni, al legale della parte è fatto obbligo di trasmettere una copia dell'accordo, previa autenticazione, all'ufficiale dello stato civile del Comune in cui il matrimonio fu iscritto o trascritto; l'accordo deve essere munito delle certificazioni previste. In caso di violazione di questo obbligo, l'avvocato incorre in una sanzione amministrativa pecuniaria da 5 mila a 50 mila euro. «Per questo motivo esigiamo chiarezza», sottolinea Rustia. Ma quali sono i presupposti per poter utilizzare la negoziazione assistita? «Non è possibile - chiarisce il presidente dell'Ordine degli Avvocati, Roberto Gambel Benussi - in presenza di figli minori, di figli maggiorenni economicamente non autosufficienti o maggiorenni portatori di handicap grave. Se poi ci sono divisioni immobiliari di mezzo serve l'autentica di un notaio».
«C'è stato un contatto con l'Ordine degli avvocati - spiega il vice sindaco, Fabiana Martini - e l'ufficio predisposto a registrare le pratiche sarà con ogni probabilità quello addetto allo Stato civile. Non ci aspettiamo grandi numeri - osserva Gambel Benussi - ma il mio consiglio è quello di attendere che il decreto venga convertito in legge onde evitare cambiamenti».
Laura Tonero
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