Senza preside 4 scuole su 10 in Fvg. Salgono le reggenze

Aumentano da 61 a 72 gli istituti con titolari “in prestito”. Concorso dirigenti, preselezione ok per il 45% dei candidati

UDINE Erano 61 all’inizio dello scorso anno scolastico, ma quel record viene ora nuovamente battuto. Le reggenze della scuola regionale nel 2018/19 saranno 72. Di fatto, quattro istituti su dieci si ritrovano senza preside e avranno dunque necessità di un titolare “in prestito”. Tutto questo mentre il concorso per nuovi dirigenti scolastici ha attraversato sin qui solo la pre-selezione – con il dimezzamento della pattuglia degli aspiranti, anche se in Friuli Venezia Giulia è andata meglio che altrove –, e l’emergenza è dunque destinata a durare fino al 2020.

Stando ai dati comunicati dal ministero della Pubblica istruzione, la situazione peggiore rimane quella di Gorizia, con 15 scuole a reggenza (Perco, Galilei e D’Annunzio in città, Giacich, Randaccio e Buonarroti a Monfalcone, Verni a Fogliano Redipuglia, Uldarico Della Torre a Gradisca, Polo a Grado, Macor a Mariano, Alighieri a San Canzian e Pascoli a Cormons), tenendo conto pure delle due (Cankar e Gregorcic) con lingua d’insegnamento slovena e della sottodimensionata Cossar-da Vinci. A Trieste senza preside sono invece 5 istituti: Weiss, Polo, Roli, San Giacomo e Ziga Zois.

Un quadro preoccupante, denuncia il sindacato, al via di un anno scolastico che già deve fare i conti con oltre 800 pensionamenti tra personale docente e Ata e una perdurante carenza di organico amministrativo. «Ci sono persone al lavoro che, in tempi di ferie, restano in ufficio fino alle 9 di sera – fa sapere il segretario regionale della Uil Scuola Ugo Previti –. Nulla di sorprendente, purtroppo, se un organico che dovrebbe essere di 170 addetti ne conta non più di 70. Non resta che ringraziare i “superstiti”».

Inversioni di rotta, peraltro, non sono previste. Né il concorso presidi, nonostante l’impegno del presidente della commissione Istruzione al Senato Mario Pittoni di accorciare i tempi, darà una risposta entro un anno. Tenendo conto che servirà superare ancora una prova scritta, l’orale e un corso dirigenziale di formazione e tirocinio, pare probabile che i nuovi dirigenti possano entrare in servizio non prima dell’anno scolastico 2020/21. Dei 24.082 presenti alla preselezione dello scorso 23 luglio ne sono stati ammessi 8.736, il 36%. Una percentuale che in Fvg sale al 45% (148 gli ammessi su 327), il dato migliore rispetto a quello della Liguria (46%). Sopra il 40% anche Piemonte (42%) e Toscana (41%), in coda Campania (32%), Calabria (31%) e Basilicata (30%). «Il buon risultato dei nostri docenti è confortante – osserva ancora Previti –, ma non dimentichiamo che la graduatoria è nazionale. E dunque i numeri che ci riguardano non sono un’automatica certezza che tutti i posti vacanti verranno coperti».

Ma mancano anche i segretari. I conti li ha fatti il segretario della Cigl Donato Lamorte evidenziando il "buco" di 74 addetti, di cui 16 nell’area triestina, 8 nelle scuole del Goriziano, 30 in provincia di Udine e 20 a Pordenone, con «enorme disagio negli istituti privi di entrambe le figure di riferimento».

Nell’attesa di verificare quali saranno le conseguenze all’inizio dell’anno scolastico, è ancora la Uil a rassicurare almeno sul fatto che non saranno i presidi i responsabili delle false autocertificazioni che dovessero arrivare alle scuole sul fronte dei vaccini. Una riunione al Miur è servita infatti ad «allontanare il pericolo» che toccassero alle scuole «funzioni sanitarie», se non «da detective».

Riproduzione riservata © Il Piccolo