Senza idrovore Fossalon e Boscat vanno in apnea

GRADO. Campi allagati a Boscat e nella parte più bassa di Fossalon, dove le viti sono andate a bagnomaria e la soia finita sott’acqua è sicuramente andata perduta. Tanta acqua che ha anche lambito le case, fortunatamente costruite al momento della bonifica su fondamenta più alte rispetto ai campi. Non una cosa da poco per Fossalon che, per buona parte, si trova sotto il livello del mare dal quale è protetto da argini. E per quanto riguarda Grado, in 48 ore sono caduti 180 millimetri d’acqua dei quali 63 l’altra mattina e 32 la notte scorsa fra le 2.30 e le 3.30. Dati leggermente al di sotto per Fossalon e Boscat con rispettivamente 140 e 160 millimetri in 48 ore. Sono dati dell’Osmer, considerati non eccezionali ma notevoli. E la pioggia anche venerdì 16 ha continuato a cadere...

Oltre alla quantità di pioggia caduta, però, c’è anche il problema dell’accumulo d’acqua che non è stato ancora smaltito. Un aspetto che riguarda il problema dell’allagamento dei campi nelle due frazioni agricole gradesi, dove la concentrazione d’acqua continuerà a ripetersi se il Consorzio Bonifica e la Regione non andranno a installare pompe e idrovore. La Regione ha inoltrato la richiesta di fondi al Ministero (solo per l’idrovora di Fossalon la spesa prevista è di 1,750 milioni) ma per ora nulla è stato costruito o installato.
E così gli agricoltori di Boscat e Fossalon, con il morale sotto i tacchi, dicono sconsolati: «Ci risiamo e nessuno fa niente per noi». Il riferimento è al fatto che sia a Fossalon sia a Boscat è indispensabile l’incremento di pompe da una parte e la realizzazione di un’idrovora dall’altra. A finire colpite sono sempre le stesse zone. Incominciamo con Fossalon dove la zona più colpita è quella della lunga via Valle. A finire sott’acqua sono stati soprattutto i campi che si trovano nelle vicinanze della provinciale Grado-Monfalcone. «Con quest’acqua – dice Gianni Balduit vicepresidente della Coldiretti – la soia marcisce. Da anni chiediamo il potenziamento con la realizzazione di una idrovora per questa zona ma stiamo ancora aspettando».
Non da meno la situazione di Boscat con almeno 20 ettari, quelli dei campi che si trovano di fronte alla chiesetta, come precisa uno degli agricoltori, Pipi Flaborea, finiti abbondantemente sott’acqua: «Le pompe che ci sono hanno funzionato ma non sono sufficienti - spiega - e a occuparsene deve essere il Consorzio Bonifica Bassa Friulana». Visibilmente contrariato per il ripetersi del fenomeno uno dei diretti interessati che ha visto allagati i campi e lambito anche la sua abitazione e l’agriturismo di famiglia: «C’è la necessità – precisa Marco Zorz, ma la sua stessa situazione l’ha registrata anche la famiglia Ghirardo – dell’installazione di due nuove pompe. Qui perdiamo tutto».
@anboemo
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo