Senza Callari a Urologia restano tre medici

L’organico dovrebbe essere di sette componenti. Per il nuovo primario è in pole il dottor Vianello

Nominato assessore regionale alla Funzione pubblica nella giunta Fedriga, il dottor Sebastiano Callari, oltre all’assessorato al welfare dell’esecutivo comunale di Monfalcone, ha dovuto lasciare anche l’incarico di primario facente funzioni del reparto di Urologia dell’ospedale di Gorizia.

Callari si è messo in aspettativa fino al termine del mandato e ieri si è recato in reparto per salutare il personale e dispensare gli ultimi consigli ai colleghi, che da oggi – dovendo fare i conti anche con due unità assenti da lungo tempo per malattia – rimangono soltanto in tre su un organico previsto di 7 dottori.

Per il 29 maggio è stato finalmente calendarizzato il concorso per il nuovo primario (i rumors danno in pole position per la nomina il dottor Fabio Vianello, dirigente medico nel reparto urologico dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova) ma il vincitore difficilmente entrerà in servizio prima della metà di giugno. Ciò significa che ad attendere l’Urologia goriziana, guidata provvisoriamente dal dottor Umberto Moro, ci saranno un’altra ventina di giorni di “passione” e superlavoro, una condizione che, peraltro, ha costantemente contraddistinto anche il periodo di circa un anno e mezzo in cui il dottor Callari ha retto il reparto, dopo il pensionamento di Leonardo Zappalà. Tant’è vero che, in due circostanze, nel 2017 (per nove giorni a cavallo di Ferragosto e, successivamente, durante le festività di fine anno) il reparto era stato costretto addirittura, con una decisione senza precedenti, a chiudere i battenti per consentire al personale di effettuare le ferie.

Dopo essere stato considerato a lungo un’eccellenza dell’ospedale goriziano, Urologia è senza dubbio, oggi come oggi, un reparto da rifondare. Va sottolineato infatti che, con Callari, professionista di riconosciuta capacità e competenza, punto di riferimento per pazienti provenienti da tutta la regione, se ne va l’ultimo esponente di quella squadra di medici di altissimo livello creata, negli anni 80, dall’allora primario Giorgio Mazza.

Il veneziano Mazza aveva avuto l’intuizione di far crescere professionalmente i membri della sua equipe facendo in modo che ognuno di essi si perfezionasse in un ramo dell’urologia (a Callari era stata affidata, per esempio, l’uroginecologia) e fu così che nacque quello che da taluni, con un pittoresco accostamento alla… nazionale di basket statunitense, era stato denominato il “dream team” dell’ospedale goriziano.

Pian piano però il gruppo aveva perso i pezzi, tra i pensionamenti (Mazza e Zappalà) e la decisione di altri ottimi specialisti (Rolando Bertè, Massimo Capone, Paolo Guaitoli) di intraprendere altre strade in diversi ospedali.

Ora l’auspicio di tutti è che il reparto-modello messo in piedi da Mazza tanti anni fa possa riacquistare se non la fama di un tempo, quantomeno la necessaria efficienza operativa.

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