Senza 3 milioni crac delle Terme romane

MONFALCONE Ultima chiamata per le Terme Romane, anzi «ultimo campanello» rimarca il sindaco di Monfalcone, Anna Cisint. Perché se la Regione non trova 3 milioni di euro per tappare il buco, ovvero per pagare banca e fornitori, il Comune chiude la struttura e porta i libri in Tribunale. Un finale che il Comune, dopo che sono stati spesi e investiti un sacco di soldi, pubblici, non vuole scrivere.
«Vogliamo fare la nostra parte e siamo pronti con un progetto» mette in chiaro Cisint, ma ora serve che la Regione «faccia subito la sua parte» e garantisca alla struttura di camminare con le proprie gambe. Bisogna trovare 3 milioni, garantire che oltre alla balneoterapia ci sia la fisiokinesiterapia assicurata dalla convenzione con i ticket. Poi fare una gara per affidare la gestione.
Che non può essere lasciata alla IciCoop che ha partecipato al project financing e che ora, dopo il fuggi fuggi generale si è trovata con il cerino in mano a fare un mestiere che non è il suo attraverso la società Terme Romane partecipata al 100%. «Perdiamo almeno mille euro al giorno» confessano il presidente delle Terme Romane Gianfranco Colautti e il vicepresidente Davide Zanuttin. «Una situazione drammatica» insiste il sindaco Cisint. A testimoniarlo la stessa presenza dei due vertici della società alla conferenza stampa organizzata in Comune dove è stato consegnato anche un pro-memoria, lo hanno poi ribadito a voce, in cui si spiega che «siamo pronti a restituire le chiavi al Comune e chiedere i danni se non troviamo una via d’uscita».
C’è tutta la crono-storia nella nota della società Terme Romane che nella parte finale riporta un paragrafo che non lascia dubbi: «Il lungo tempo trascorso, la mancata riqualificazione dell’area circostante (quella famosa prevista dalla fantomatica Italia Navigando che doveva realizzare un marina e altre strutture), il mutato contesto ambientale, normativo ed economico hanno irrimediabilmente compromesso la gestione economica dello stabilimento termale. Già alla fine del 2015 la società Terme Romane ha chiesto al Comune l’attivazione delle procedure previste per il riequilibrio contrattuale o, in alternativa, la risoluzione della convenzione». Una vicenda che rischia di finire in Tribunale con tutte le variabili del caso. E sono in gioco anche gli attuali 16 posti di lavoro (8 dipendenti, 8 con partita Iva).
Secondo il sindaco Cisint se interviene la Regione e parte «un progetto di rilancio che stiamo studiando» con accanto il via alla fisiokinesiterapia, la struttura sta in piedi. «Nel 2014 sono state erogate 8mila 586 prestazioni - spiega Zanuttin - nel 2015 sono diventate 18mila 509, poi nel 2016, e solo alla fine dell’anno è stato possibile erogarne alcune con accreditamento, sono state 15mila 408. Ma a gennaio e febbraio di quest’anno con i ticket abbiamo dato assistenza a 4mila 436 pazienti». Facendo una proiezione a spanne, tolto il mese di agosto che è il più problematico, i numeri ci sono tutti. Una situazione molto complessa illustrata nei tratti principali dal sindaco Cisint che ha bocciato in maniera netta l’operato delle giunte precedenti, quelle di Gianfranco Pizzolitto e Silvia Altran.
«Quel project financing non era sostenibile - accusa Cisint - se sai che devi lanciare un’attività devi avere un piano di sviluppo ancora di più se poi durante la strada cambiano le condizioni». Condizioni che sono cambiate da subito quando il contributo di 70mila euro annuali è stato convertito in conto capitale o il fatto che la Regione avrebbe dovuto dare 300-350mila euro sulla base dei servizi finanziabili. Temi che lo stesso sindaco ha sollevato con la Regione: «Ho inviato un messaggio alla presidente Debora Serracchiani - spiega - ne ho parlato pure con l’assessore Sara Vito e la questione è stata valutata a fondo con il vicepresidente Sergio Bolzonello nell’incontro organizzato dal capogruppo Pd, Diego Moretti. La Regione deve accollarsi le terme e lanciarle in un percorso di turismo sanitario. I rappresentanti monfalconesi Vito e Moretti devono farsi carico di questa situazione. Quanto conta Monfalcone? Voglio un risultato. Bolzonello ha dato disponibilità, ora chiedo una voce nel bilancio di assestamento. Hanno dato milioni a Grado e Arta Terme? Devono trovare 3milioni per Monfalcone».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo