Sentiero Rilke, rimessi i cancelli: non si passa più
DUINO AURISINA. Di buon'ora, alle 8.30, i “cancelli” sono stati riposizionati lì dove si trovavano prima che il sindaco Vladimir Kukanja desse l'ordine di sgomberarli. A meno di due settimane dal deposito della sentenza del Tribunale amministrativo regionale che ha riconosciuto la legittimità dell’impugnazione dell'ordinanza comunale da parte del principe Carlo Alessandro della Torre e Tasso, proprietario del Rilke, condannando l'amministrazione alle spese legali, gli operai hanno provveduto ieri a ripristinare l'area di cantiere lungo il sentiero, per la verifica dei manufatti presenti in loco. Dunque ingressi chiusi, nella parte che ricade sulla proprietà privata, segnalata da appositi cartelli. «Naturalmente – così la principessa Véronique – le strutture sono assolutamente amovibili e dunque i mezzi di soccorso, dal 118 ai vigili del fuoco, potranno in qualsiasi momento entrare per compiere i propri interventi».
E il Comune di Duino Aurisina? Per ora nessun provvedimento sul fronte legale. Invece proprio ieri il sindaco Kukanja ha inviato una nota ufficiale al presidente Debora Serracchiani per sollecitare l'azione della Regione in merito alla vicenda. Il sindaco ha in sintesi riferito della «chiusura degli ingressi del sentiero con l'installazione di impianti di cantiere» e spiegato che «il Comune, in quanto organo gestore della riserva, non è in grado di svolgere le normali attività di gestione e manutenzione dell'area protetta regionale sulle aree private chiuse al transito», chiedendo dunque aiuto alla Regione per capire come muoversi, alla luce anche della recente sentenza. Come spiega il vicesindaco Massimo Veronese «il Comune potrebbe anche valutare, attraverso il proprio legale, un ricorso al Consiglio di Stato contro l'annullamento dell'ordinanza sancito dal Tar, ma i tempi si farebbero a questo punto piuttosto lunghi». È invece indispensabile arrivare a una soluzione presto. «Il Comune, peraltro, resta l'organo gestore della riserva – sottolinea Veronese – e allora per compiere un intervento cosa dovrebbe fare? Forse chiedere permesso al principe per entrare?».
L'ente locale cerca però, pragmaticamente, di agire su più fronti, anche quello della compravendita: come noto, infatti, della Torre e Tasso vorrebbe alienare il sentiero per mezzo milione di euro. «Ecco perché – conclude il vicesindaco – è indispensabile un incontro col principe, assieme alla Regione, per vedere cosa è possibile fare. Capiamo le esigenze legittime del privato di vendere un proprio bene, ma l'amministrazione e la Provincia non hanno certamente le risorse per perfezionare l'acquisto. L'unica in grado di sostenere l'operazione è la Regione e credo che la prima finestra utile potrebbe esser quella dell'assestamento di bilancio a luglio». Per questo, su un altro fronte, l'amministrazione sta esercitando pressioni, anche attraverso i consiglieri regionali eletti sul territorio, nel tentativo di convincere Serracchiani (che ha trattenuto la delega ai parchi) a sposare un intervento, così da porre fine all'intricata questione. Due le possibili mosse: l'acquisto da parte della Regione del sentiero, un bene di valore a un prezzo ritenuto tutto sommato “abbordabile”, oppure un contributo da girare al gestore della riserva, ovvero al Comune, per stipulare una locazione al canone richiesto di 30mila euro all'anno.
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