Sentiero Rilke, della Torre e Tasso vuole 30mila euro per l’affitto

Resa nota la cifra dal principe, proprietario del Castello di Duino: «L’alternativa è la vendita» È polemica con l’assessore Seganti: «Torri di Slivia è il nostro modello: non hanno preteso un euro»
Di Fabio Dorigo
Lasorte Trieste 03 04 04 - Duino - Sentiero Rilke
Lasorte Trieste 03 04 04 - Duino - Sentiero Rilke

Non è il Louvre. Ma che ci azzecca il Sentiero Rilke con le Torri di Slivia? La “quadra” l’ha trovata Federica Seganti. L’assessore regionale alle Attività Produttive, interrogata nel corso di un incontro al Rotary Club, ha citato come modello l’agriturismo che ha messo a posto il territorio (grotta compresa) senza chiedere un euro al pubblico. Altro che i principi della Torre e Tasso, proprietari del Castello di Duino, che minacciano di chiudere la passeggiata Rilke se il pubblico, alla fine della concessione trentennale, non decide di acquistarlo o prenderlo in affitto. Si tratta di 30 ettari tra il sentiero e il bosco dall’inestimabile valore paesaggistico. Una bellezza che non ha uguali. «Mi accontenterei anche del prezzo indicato dall’Agenzia delle Entrate nella valutazione fatta nel 1987: 950 milione di vecchie lire» aveva fatto capire il principe Alessandro della Torre e Tasso. Oppure un canone di affitto adeguato che ora ha una cifra: 30mila euro all’anno. Meno di 3mila euro al mese. «Dare soldi al principe?». L’assessore Seganti risponde con l’esempio dell’agriturismo Torri di Slivia. «Neppure noi quando abbiamo riaperto il Castello abbiamo avuto aiuti - replica la principessa Veronique della Torre e Tasso -.La questione del sentiero è un’altra». O si vende, o si affitta o si chiude. Semplice.. «Per trent’anni è stato un regalo fatto alla collettività, visto che la concessione prevedeva il pagamento di un canone simbolico di mille lire all’anno (euro 0,52), ora il pubblico decida, altrimenti io chiudo tutto» ha mandato a dire il principe. Quello che i “signori” del Castello non capiscono è l’atteggiamento tenuto dall’assessore al Turismo in questa vicenda. «Siamo allibiti di vedere che una responsabile del turismo pubblico attacca una persona privata che si sta dando da fare. Anche noi ci occupiamo di turismo e con buoni risultati. L’ultimo fine settimana abbiamo fatto il pieno di turisti. Abbiamo 65mila visitatori. E troviamo incredibile che non sia stata richiamata all’ordine dal suo presidente Tondo a cui ci siamo rivolti. Io e mio marito pensavamo che Tondo l’avrebbe zittita». L’assessore chiamata in causa prova a evitare la polemica. «Il rapporto è con la Provincia, non vedo cosa c’entro io. La Regione non tratta questa pratica. Il principe faccia la sua offerta alla Provincia. Certo il problema continuano a rimanere i soldi. E difficile reperire risorse per queste cose». Si parla di 30mila euro per l’affitto annuale. «Quella che propone mio marito è una cifra ragionale. Io avrei chiesto molto di più» aggiunge la principessa Veronique. «Se sono 30mila euro forse la Provincia ce la fa» sdrammatizza la Seganti prima di assicurare: «Non ce l’ho con il principe. Ho massima stima di lui. Mi è anche simpatico, ma questo non ha rilievo nel procedimenti amministrativi». L’empatia, insomma, non c’entra. «Insisto - dice l’assessore -: non è un mia competenza. Mi occupo di attività produttive. Non mi occupo nè di sentieri e né di piste ciclabili». Neppure Rainer Maria Rilke si occupava di piste ciclabili. Quando scrisse: “Essere qui è splendido” non era in sella a una bicicletta...

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