Sensi unici e inversioni I rebus di piazza Libertà
Sarà tutto un senso unico. Questa è la filosofia di base del nuovo assetto della viabilità che rientra nel piano di riqualificazione di piazza Libertà, presentato nei giorni scorsi alla IV commissione consiliare dall'assessore ai Lavori pubblici, Elisa Lodi, e dalla dirigente comunale Marina Cassin. E che verrà illustrato la prossima settimana dall'assessore all'Urbanistica, Luisa Polli, ai consiglieri comunali. Un progetto fondato su principi che dovrebbero rendere «molto più fluido il traffico» e presentare più agevole lo spazio fruibile dai pedoni grazie anche all'allargamento dei marciapiedi. La macchia asfaltata intorno alla stazione dei treni sarà sicuramente più zebrata e probabilmente si inserirà un numero maggiore di semafori. Ma saranno risolti così tutti i problemi dell'ingresso in città e dell'uscita, in un'area ovviamente devastata dal traffico? Vediamo che cosa invece si potrebbe migliorare.
Le novità che maggiormente colpiscono riguardano viale Miramare, come prosecuzione di via Cellini, e via Flavio Gioia. Nel primo caso, come già anticipato, chi sarà alla guida dei veicoli, non potrà svoltare a sinistra verso la stazione all'altezza dell'incrocio con via Pauliana, ma dovrà proseguire dritto in direzione Roiano. Secondo Polli infatti questa svolta a sinistra è uno snodo pericoloso che bisogna togliere «sia per le auto che per i bus: lì infatti si ha un brevissimo lasso di tempo per passare, poiché il semaforo segna verde da via Pauliana già dopo pochi secondi».
Una situazione però senza vie d'uscita, quella nuova, per chi sbagliasse strada. Come potrebbe riprendere il guidatore una carreggiata verso il centro città? Secondo l'assessore Polli, «facendo inversione nell'area di fianco alla stazione dove sostano normalmente i taxi». Una mossa che forse potrebbe creare qualche impiccio o rallentamento, per non dire degli incidenti. E soprattutto cosa ne penseranno i tassisti che stanziano d'abitudine in piedi a chiacchierare con i colleghi, e con le portiere aperte?
Nel secondo caso invece, quello di via Gioia, il guidatore potrà svoltare a sinistra, oltre che proseguire dritto, scegliendo due opzioni: inserirsi in largo Città di Santos, o girare a gomito per infilarsi su corso Cavour verso le Rive. Con questa nuova conformazione si potrebbe creare qualche rallentamento di manovra, in particolare seguendo la seconda scelta.
Per dare vita alla nuova impostazione, si dovrà sicuramente implementare il numero di attuali semafori già presenti agli incroci, o dipingere qualche nuovo stop. Alla fine di via Ghega, in angolo con piazza Libertà dove affluirà anche il traffico di corso Cavour, basterà girare i semafori nell’altro senso. Un nuovo apparecchio regola-traffico dovrà essere sicuramente collocato davanti alla stazione, sul lato destro (se si danno le spalle all'edificio), dove finalmente verrà inserito un attraversamento pedonale, senza l'obbligo così di usufruire del sottopassaggio. Un ulteriore semaforo dovrà essere posto alla fine di via Gioia, magari sfruttando quelli che già ci sono all'inizio della strada a disposizione degli autobus. Nella strategia del Comune il fattore semaforo gioca un ruolo particolare: «Il primo verde accelera e sveltisce la corsa del guidatore». Quindi se un utente con l'auto parte dalla stazione con il verde, «potrà arrivare - spiega Polli -, senza fermarsi fino alla vecchia stazione di Campo Marzio».
Le direzioni a senso unico, come ha affermato l'assessore Polli, diminuiscono l'inquinamento perché «con la famosa onda verde il traffico è più scorrevole, ci sono meno stop and go e così si migliora la qualità ambientale oltre lo stress di pedoni e guidatori».
Scompariranno i posteggi ai lati della sala Tripcovich, cioè all'entrata del Porto vecchio, così come sui bordi laterali del giardino. Il progetto di riqualificazione però non prevede per il momento un aumento di stalli gratuiti, utili per esempio a carico e scarico del passeggero viaggiatore. Per eventuali parcheggi liberi, «essendo il Silos in concessione a Saba Italia, che paga una certa cifra al Comune per avere quell'area, ci siamo impegnati - ha affermato Polli - a non fare parcheggi liberi perché sarebbe una concorrenza sleale». «Si può ragionare però riguardo dieci posti a un euro all'ora per una breve fermata di questo tipo».
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