Sempre più culle vuote, il record dal 1861
TRIESTE Italia Paese per vecchi? Si sa. I tempi del baby boom sono ricordi lontani. Ma mai come nel 2015 le culle italiane sono rimaste così vuote. Secondo le stime dell'Istat, l'anno scorso si è registrato un nuovo record storico negativo dopo quello del 2014. Il dato peggiore dall'Unità d'Italia. Sono nati solo 488mila bambini, 15mila in meno rispetto al 2014 (503mila). I decessi sono aumentati del 9,1% (in totale 653mila) e il Paese ha raggiunto il più alto tasso di mortalità (10,7 per mille) tra quelli misurati dal Secondo dopoguerra in poi. Diminuisce inoltre l'aspettativa di vita alla nascita e cala la popolazione residente, che in un anno perde 139 mila unità. È un'Italia in “crisi” demografica quella che emerge dal Report Istat diffuso ieri. Un Paese che non soffre solo un saldo naturale negativo (differenza tra nascite e decessi), ma anche gli “addii” dei connazionali: nel 2015 100mila persone hanno trasferito la residenza all'estero. I rientri si sono fermati a quota 28 mila.
Italia non baby friendly Nel 2015 il tasso di natalità è sceso all'8 per mille (8,3 nel 2014). Il Trentino-Alto Adige è l'area a più intensa natalità del Paese (9,7 per mille), segue la Campania (8,7 per mille). Maglia nera invece a Liguria (6,5) e Sardegna (6,7). Ma anche il Friuli Venezia Giulia è messo male, al quartultimo posto con il 7,1 per mille. Tornando ai dati nazionali, per il quinto anno consecutivo si registra una riduzione del numero medio di figli per donna, che nel 2015 scende all'1,35 (1,28 per le cittadine italiane; 1,93 per le cittadine straniere). E l'età media della madre al momento del parto raggiunge i 31,6 anni contro i 31,5 del 2014. Fvg sotto la media nazionale: il tasso è di 1,33, con un 1,22 per le italiane e un 1,92 per le straniere.
Il picco dei decessi Nel 2015 sono stati 653mila, 54mila in più dell'anno precedente. L'aumento di mortalità risulta concentrato nelle classi di età molto anziane (75-95 anni). Dal punto di vista demografico, il picco di mortalità del 2015 è in parte dovuto a effetti strutturali connessi all'invecchiamento e in parte al posticipo delle morti non avvenute nel biennio 2013-2014, più favorevole per la sopravvivenza. Il saldo naturale scende a -165mila e diminuisce anche la speranza di vita alla nascita. Per gli uomini si attesta a 80,1 anni (da 80,3 del 2014), per le donne a 84,7 anni (da 85). Non è la prima volta che la speranza di vita alla nascita registra variazioni congiunturali di segno negativo - osserva l'Istat - ma mai di questa intensità, in particolare per le donne. In Fvg la speranza di vita per gli uomini scende a 79,9 anni (con -0,2 rispetto al 2014); superano la media nazionale le donne (85, -0,1 sul 2014). 14.885 i morti in Fvg, contro i 13.764 del 2014.
Giù la popolazione Nel 2015 la popolazione residente si riduce di 139mila unità, il 2,3 per mille. Al primo gennaio 2016 la popolazione totale è di 60 milioni 656mila residenti. Gli stranieri residenti in Italia sono 5 milioni 54mila, l'8,3% della popolazione totale. Il 59% della popolazione straniera risiede nel Nord. Rispetto al 2014 gli stranieri aumentano di 39 mila unità, i cittadini italiani scendono a 55,6 milioni, con una perdita di 179 mila residenti. La popolazione in Fvg si riduce di oltre il doppio della media nazionale, con un -4,9 per mille come il Piemonte: 1.221.000 le persone, di cui 106mila straniere. Peggio solo 4 regioni, ultima la Liguria con un -7,9 per mille.
Italiani con la valigia A fronte di 100mila cancellazioni anagrafiche stimate (+12,4 rispetto al 2014), in Italia, nel 2015, sono rientrati solo 28 mila connazionali (-5,6%). Quanto agli stranieri, le iscrizioni dall'estero sono state 245mila (-1,3% sul 2014), le cancellazioni per l'estero 45mila (-4,8%). L'anno scorso i trasferimenti di residenza dentro i confini nazionali sono scesi, dopo 12 anni, sotto il livello del milione e 300 mila, con un meno 3% sul 2014.
Un paese che invecchia Gli ultrasessantacinquenni sono 13,4 milioni, il 22% del totale. In diminuzione sia la popolazione in età attiva (15-64 anni) sia quella fino ai 14 anni. La prima scende a 39 milioni, il 64,3% del totale, la seconda comprende 8,3 milioni di ragazzi ed è il 13,7%. L'età media della popolazione sale di due decimi, a 44,6 anni. Dopo la Liguria con il 28,2% di ultra65enni, è il Fvg la regione più anziana (25,4%), seguita dalla Toscana (24,9%).
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