Sel non molla: «Rivogliamo i treni notturni»

Interrogazione parlamentare per uscire dall’isolamento. Iacono annuncia la costituzione di un comitato
Bonaventura Monfalcone-13.07.2013 Conferenza del Sel sui treni-Stazione ferroviaria-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-13.07.2013 Conferenza del Sel sui treni-Stazione ferroviaria-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Se Cristo s’è fermato a Eboli, Trenitalia s’è fermata a Mestre. Monfalcone tagliata fuori dal resto d’Italia, sacrificata sull’altare dell’Alta velocità e dei treni a maggior costo per l’utenza e di stazioni intermodali misteriose, come già denunciato dai consiglieri provinciali Sel. La parlamentare Serena Pellegrino, l’ha definita «un’offesa e un danno alle tante famiglie di lavoratori e studenti originari di altre zone d’Italia e a tutti coloro che, per ragioni anche famigliari o di vacanza, sono soliti viaggiare da un capo all’altro della Penisola». Al palo sono rimasti anche i pendolari. Il depauperamento è iniziato a settembre 2011, quando Trenitalia ha soppresso i treni notturni. I rappresentanti di Sel, con il consigliere Giovanni Iacono e il presidente del Circolo Cristian Zuliani, avevano raccolto 800 firme in città. E ieri nel piazzale della stazione, luogo-simbolo scelto da Sel, è stata rilanciata la battaglia, preannunciando una mobilitazione popolare con la costituzione, che sarà varata a settembre, di un Comitato, attraverso il quale coinvolgere i cittadini-utenti, ma anche le amministrazioni comunali, nonchè i dipendenti delle Ffss e le associazioni dei consumatori. Intanto Sel ha sfilato il primo asso dalla manica: Pellegrino ha presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, e al ministro del Lavoro e Politiche sociali, Enrico Giovannini, sottoscritta trasversalmente da 28 parlamentari, tra cui Ettore Rosato. Si chiede il ripristino del servizio notturno, «anche assumendo iniziative con i sindaci delle città interessate al percorso Treni Notte», tra cui Trieste (Udine che converge su Cervignano, Pordenone su Venezia e Gorizia su Monfalcone), Venezia, Bari, Lecce, Palermo, Reggio Calabria e Catania, ridisegnando il collegamento tra Nord e Sud. Vengono coinvolte le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Puglia e Sicilia, per conseguire questo obiettivo, già raggiunto in città come Milano e Torino. Quindi il servizio per i pedolari: si chiede la revisione degli orari di collegamento tra Monfalcone e Venezia–Mestre. Di mezzo c’è anche il rilancio delle stazioni per «riqualificare i fondamentali snodi intermodali di Monfalcone e Cervignano», e la richiesta di aprire un tavolo tra Trenitalia e la Regione. «Va riconsegnato ai cittadini - ha detto Iacono - un servizio fondamentale, evitando di costringere l’utenza a scegliere altri mezzi di trasporto come l’aereo o la corriera. La nostra stazione poi è diventata un non luogo, un pessimo biglietto da visita, privo di un servizio di accoglienza, perfino di un bancomat. C’era un Dopolavoro ferroviario, oggi è un contenitore vuoto, di cui non si conosce del tutto la destinazione».(la.bo.)

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