Seimila in corsa per cinque posti a Palazzo
La proiezione di dieci giorni fa era di 3mila persone interessate a un posto a Palazzo. E invece, alla scadenza del 30 gennaio, l’esercito iscritto ai due concorsi in Regione è addirittura raddoppiato: a caccia dei 5 posti a tempo indeterminato, di cui tra l’altro 2 riservati agli interni (chiamati comunque a presentare domanda), si sono messi in fila più di 6mila aspiranti. Come cantava Gianni Morandi ce la farà uno su mille, pure meno.
I numeri raccolti dagli uffici vengono resi noti dal direttore generale della Regione Roberto Finardi. I concorsi mettono in palio 3 posti (uno interno) per specialista amministrativo economico in categoria D e 2 posti (uno interno) per assistente amministrativo economico in categoria C. Le domande, fa sapere Finardi, sono nel primo caso 1.995, nel secondo 4.131. Un totale così alto (6.126) che la Regione sarà inevitabilmente costretta a prevedere una preselezione.
A ridosso della scadenza la corsa si è fatta frenetica. Al 22 gennaio, come comunicato dall’assessore regionale alla Funzione pubblica Paolo Panontin, si era toccata quota 1.500 e si viaggiava attorno alle 200 domande al giorno. Ma nell’ultima settimana sono evidentemente arrivate quasi 650 domande ogni 24 ore e si è così superata la soglia dei 6mila. Il posto pubblico rimane dunque ancora un sogno per tanti. E in tanti ci provano ben sapendo che lo spazio d’entrata è stavolta decisamente ridotto. Del resto l’attesa è stata molto lunga: stando all’archivio del sito istituzionale, la Regione, dopo anni di perdurante blocco del turnover, non bandiva concorsi dal 2007.
Già la scorsa estate la giunta aveva peraltro annunciato la novità concorsi a margine dell’approvazione del piano triennale dei fabbisogni, quello che metteva in agenda 190 pensionamenti nel triennio. Scadute o esaurite le graduatorie degli amministrativo-contabili, la direzione generale, dopo aver provveduto al bando di mobilità intercompartimentale per verificare la possibilità di coprire il fabbisogno all’interno del comparto, ha preso atto che era arrivato il momento di avviare le procedure concorsuali per tornare ad avere un elenco di amministrativi cui attingere in caso di necessità.
Nel dettaglio dei contenuti dei due bandi, il concorso per specialista amministrativo economico è riservato ai laureati in giurisprudenza, scienze politiche, scienza dell’amministrazione, economia e commercio o in corsi di studio equipollenti, mentre a quello per assistente amministrativo possono accedere candidati in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado con corso di studi almeno quadriennale.
Se a trovare una scrivania in Regione saranno in pochissimi, stando a quanto dichiarato la scorsa settimana da Panontin si aprono comunque prospettive anche per qualche altro aspirante. I due concorsi, ha infatti spiegato l’assessore, serviranno a definire una graduatoria cui potranno attingere pure gli enti locali del Friuli Venezia Giulia, non tutti in grado di organizzare selezioni di questo tipo. Sarà anche possibile pescare nell’elenco per individuare figure professionali a tempo determinato, riducendo così il ricorso al personale somministrato e dando quindi un po’ di stabilità in più rispetto al fenomeno del precariato che vede ancora oggi al lavoro personale interinale di lunga data.
Nelle intenzioni della Regione, ha già spiegato Finardi, c’è l’obiettivo di assicurare, nel rispetto di limiti e vincoli interni ed esterni, risorse professionali adeguate al perseguimento di quanto indicato nel piano strategico e in quello delle prestazioni. Tenendo sempre in cima all’agenda il traguardo dell’efficienza e riducendo i costi della macchina regionale, già scesi dal 2013 al 2014 di 3,36 milioni di euro: da 152,14 milioni a 148,78 milioni (- 2,1%, in gran parte frutto della riduzione dei compensi per i dirigenti). Ma l’operazione risparmio è in atto già dal 2010, anno in cui è scattato a livello nazionale il blocco del turnover (applicato in regione con la norma di una assunzione ogni cinque cessazioni dal servizio).
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