Seducono un anziano e gli svuotano il conto

Accusa di circonvenzione d’incapace per quattro donne. Per il pm De Bortoli avrebbero sottratto alla vittima almeno 500mila euro
Una foto-simbolo di una donna fatale
Una foto-simbolo di una donna fatale

Travolto dalla passione incontenibile per il genere femminile. Quando vedeva una donna il suo cuore cominciava a battere forte e se ne innamorava perdutamente, a tal punto da nominarla erede universale dei suoi beni. Poi quando il protagonista di questa vicenda - del quale non riportiamo le generalità perché è un soggetto debole - ne incontrava un’altra, revocava il testamento e ne faceva uno nuovo. E per ripagare la “ex” del disturbo la riempiva di regali. Centinaia di migliaia di euro.

Nei guai sono finite quattro “beneficiarie” delle attenzioni dell’uomo, che ha 75 anni e che il pm Massimo De Bortoli ha descritto come persona «affetta da infermità tale da compromettere la capacità d’intendere e di volere sia per il proprio profilo di responsabilità caratterizzato da vulnerabilità nei rapporti con il sesso femminile, sia per disturbi psicorganici e in particolare demenza mista di tipo degenerativo». Una situazione tale da indurlo «a compiere vari atti dannosi per sè e per il proprio patrimonio». In totale la sua passione per il gentil sesso è costata svariate centinaia di migliaia di euro. Non meno di almeno 500mila euro. Forse anche di più. Visto che i fatti risalgono agli anni 2008 e 2009. Ha regalato alle “amiche” anche gioielli in oro, diamanti, auto e assegni. E ha pure effettuato versamenti in favore dei figli delle “amiche”. Insomma: un ininterrotto fiume di denaro uscito dal suo conto corrente.

Accusate a vario titolo di circonvenzione d’incapace sono: Nadia Storti, 64 anni; Marta Sossi, 63 anni; Rossana Franca, 54 anni e Mirella Giorgiutti, 66 anni. Nadia Storti e Franca Rossana sono comparse ieri davanti al giudice Marco Casavecchia per la prima udienza dibattimentale disposta dopo il rinvio a giudizio disposto lo scorso 15 aprile 2014. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 26 giugno. Sono difese dagli avvocati Luca Maria Ferrucci e Paolo Codiglia.

Le altre due “amiche” saranno processate oggi con rito abbreviato dal gup Giorgio Nicoli. Si tratta di Mirella Giorgiutti e di Marta Sossi. Sono entrambe difese dall’avvocato Irina Carli. La prima era stata nominata nel giugno del 2008 erede universale del patrimonio dell’uomo. Ma tre mesi dopo la nomina era stata revocata e la donna, secondo le indagini della Polizia, era poi stata risarcita con cospicue somme di denaro. Nello stesso periodo il benefattore aveva anche pagato a Giorgiutti le sue spese per la causa di divorzio e per i lavori di manutenzione dell’abitazione. Non solo: le aveva anche consegnato il proprio Bancomat. Anche Marta Sossi il 19 maggio del 2008 era stata nominata erede universale. Ma anche per lei questo “status” era durato poco tempo. Appena un mese. E cioè quando erede era stata indicata Mirella Giorgiutti.

Parte civile è l’avvocato Maria Genovese che è stata nominata dall’amministratore di sostegno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:anzianotruffa

Riproduzione riservata © Il Piccolo