Sedicenne massacrato di botte sulle Rive a Trieste
TRIESTE Prima è stato insultato. Poi è stato picchiato a sangue e raggiunto da una raffica di pugni in faccia, che gli hanno fratturato le ossa del setto nasale. Vittima della brutale aggressione, messa a segno da un coetaneo, è stato un ragazzo di appena 16 anni. Ragazzo che, a causa delle lesioni riportate, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. La prognosi è di 30 giorni.
L’episodio è avvenuto domenica scorso attorno alle 22 sulle Rive, un luogo dunque dove passa sempre molta gente. A denunciare l’episodio è stata la madre del giovane, che si è rivolta ai carabinieri indicando, sulla base delle indicazioni fornite dal figlio, l’identità dell’aggressore e dei suoi amici. Giovanissimi che, oltre ad aver massacrato di botte il sedicenne, avrebbero anche minacciato la mamma. La donna infatti ha riferito di aver ricevuto una telefonata mentre si trovava in ospedale per assistere il figlio. «Vedi di farti i fatti tuoi - era il tenore della chiamata -. Altrimenti te la faremo pagare».
Questi i fatti, secondo la denuncia sporta dalla donna: «Attorno alle 21.50 mio figlio assieme a un amico è uscito dalla pizzeria “Rosso Pomodoro” che si trova sulle Rive e si è incamminato verso il molo Quarto. All’altezza dell’ingresso è stato avvicinato da un gruppo di ragazzi di nazionalità serba e macedone. Uno dei quali lo ha insultato dicendogli “frocio”».
Poi continua: «Mio figlio non ha reagito. Non gli ha neanche risposto. A questo punto l’altro ragazzo si è avvicinato e lo ha strattonato. Gli ha detto: “Adesso vedrai come uccido i froci triestini».
La situazione a quel punto è diventata difficile. Perché il giovane è stato aggredito. «Quel ragazzo gli ha sferrato una serie di violenti pugni, di cui uno diretto al naso e un altro all’occhio destro». È stato il panico, perché il giovane che era con il ragazzo aggredito se l’è data a gambe «temendo - ha detto la madre - di essere colpito a sua volta».
Dopo l’aggressione, il sedicenne è rimasto a terra sanguinante. È riuscito ad avvisare la madre, che si è precipitata sul posto e ha chiamato i carabinieri. Poi è arrivata l’ambulanza del 118 e il giovane è stato trasportato al Burlo dove è stato ricoverato. Prima della partenza dell’ambulanza si è verificato un episodio inquietante. Racconta la madre: «Siamo stati raggiunti da un ragazzo che ha affermato di essere il cugino dell’aggressore. Mi ha detto: “Se tu presenti la denuncia noi ammazziamo te e tuo figlio”. Vere e proprie minacce che poi si sono ripetute anche l’altra sera. Quando la donna che era in ospedale per accudire il figlio ha ricevuto una telefonata. «Te la faremo pagare», le ha detto chi l’aveva chiamata.
«Ho subito avvisato i carabinieri», ha detto la donna che si è rivolta all’avvocato Maria Genovese per tutelare legalmente lei e il figlio. «Quello che è accaduto è pazzesco - conclude la signora - Non è accettabile che avvengano queste aggressioni in un luogo così frequentato come le Rive. Chiedo al sindaco Dipiazza di intervenire. Non possiamo andare avanti così».
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