Se ne va il primo “pezzo” della Pozzuolo

Lo smembramento della Brigata è iniziato ieri mattina a Codroipo dal reggimento Lancieri di Novara

Il primo pezzo se ne è andato. Lo smembramento della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” è iniziato dal reggimento “Lancieri di Novara”. Da ieri il reparto è alle dipendenze della Brigata corazzata “Ariete”. Il passaggio di consegne è avvenuto in mattinata alla caserma “Paglieri” di Codroipo dove il generale di brigata Vasco Angelotti ha ceduto i poteri al pari grado Fabio Polli. Nei fatti, come è stato più volte sottolineato nel corso di questa lunga vicenda, per i militari agli ordini del colonnello Elio Babbo nulla cambia. Per i “Lancieri di Novara” l’unica novità riguarderà il punto di riferimento gerarchico: d’ora in avanti, per gli ordini, gli ufficiali si rivolgeranno a Pordenone, anziché a Gorizia. Nella sostanza, però, la cerimonia di ieri rappresenta anche il primo reale passo verso la fine della Pozzuolo. È vero che alle dipendenze del Comando di piazza Cesare Battisti rimangono cinque reggimenti - Reparto comando e supporti tattici di via Trieste, “Piemonte Cavalleria” (2°) di Villa Opicina, “Genova Cavalleria” (4°) di Palmanova, Lagunari “Serenissima” di Venezia, 3° Genio Guastatori di Udine e Artiglieria a cavallo di Milano - e il Museo storico militare di Palmanova, ma il processo di smembramento sembra essere iniziato e non potrà andare che in un’unica direzione. Lo scioglimento deciso dal governo Monti sembrava essere stato momentaneamente congelato e fonti dell’esercito assicurano che allo stato attuale delle cose sarebbe ancora tale. Il passaggio del reggimento Lancieri di Novara alle dipendenze della Brigata Ariete sarebbe infatti un atto indipendente al “Piano di revisione dello strumento militare terrestre”, sarebbe cioè da considerare “extra pacchetto”. Il pacchetto comunque prevede una generale cura dimagrante dell’Esercito italiano. Il Primo Fod di Vittorio Veneto, alle cui dipendenze dirette si trovava proprio la Pozzuolo, è stato già cancellato e sostituito con la più snella Divisione “Friuli” di Firenze. Il comando delle Forze operative terrestri non sarà però l’unica vittima della riforma. Il riordino prevede anche la riduzione delle brigate che passeranno da 11 a 9. Secondo i piani iniziali una delle due condannate a morte doveva essere - e sarà - proprio la brigata goriziana. Per il comando di piazza Cesare Battisti e per il Reparto comando e supporti tattici di via Trieste in un documento reso pubblico a metà gennaio era stata messa nero su bianco anche la data di chiusura: quella di oggi. Sulla questione alla caserma “Guella” si limitano a confermare che il reparto di Codroipo è passato alle dipendenze dell’Ariete.

Stefano Bizzi

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