«Se mi lasci metto online il tuo video hard»

Minacce a sfondo sessuale e aggressioni fisiche subìte da una ventiduenne. Indagato per maltrattamenti l’ex fidanzato
Una foto di repertorio
Una foto di repertorio

TRIESTE Picchiata, costretta ad assumere psicofarmaci e minacciata di diffondere un video con scene di sesso che la vedeva protagonista. «Se mi lasci lo rendo pubblico», si sentiva dire in casa dal compagno ventottenne.

La vittima è una ventiduenne triestina: agli investigatori ha riferito che il fidanzato l’aveva sottoposta per mesi e mesi a umiliazioni quasi quotidiane, fin dall’inizio della convivenza.

Il giovane è stato indagato per maltrattamenti dal pm Maddalena Chergia. L’udienza preliminare dal gup Luigi Dainotti è fissata per la prossima settimana.

I due erano andati ad abitare assieme nel giugno 2016, quando la ragazza aveva da poco compiuto diciott’anni. Stando ai racconti della ragazza, il compagno aveva mostrato fin da subito il suo carattere possessivo, prepotente e violento. «Mi impediva di frequentare gli amici e i familiari, mi controllava il telefono e le telefonate», ha spiegato la giovane. «Quando eravamo insieme voleva che parlassi in sua presenza in modo da controllare cosa dicevo...».

La vittima, allora diciottenne, riceveva chiamate continue dal fidanzato. «Pretendeva di sapere sempre dove fossi e cosa facessi». La giovane sarebbe stata anche indotta ad abbandonare la scuola. «Mi costringeva a rimanere a casa con i cani».

Non mancavano gli insulti. «Put..., non sei nessuno, ti rimpiazzo quando voglio». E, ancora: «Sei una str..., mi fai schifo».

Ma dalle parole il ventottenne era poi passato alle minacce di morte. «Se mi denunci ti taglio in mille pezzettini e ti uccido». Intimidazioni spesso accompagnate da un coltello che il fidanzato puntava addosso alla ragazza. Anche i pestaggi erano frequenti: schiaffi, pugni in faccia e sulle braccia. Colpi che provocavano alla ragazza tumefazioni e graffi.

Tutto ciò sarebbe durato dal giugno 2016 al maggio dell’anno scorso. La vittima ha riferito di essere stata anche obbligata a prendere psicofarmaci: gocce che il compagno le faceva ingerire sostenendo che quello era l’unico modo per curare «un’aritmia». La prima aggressione fisica risalirebbe all’estate di quattro anni fa. In quell’occasione le botte avevano causato un evidente livido al volto che la ragazza aveva però cercato di nascondere ai genitori decidendo di non farsi vedere per quindici giorni. Così anche nei mesi successi: la giovane ha ammesso di essere stata presa a calci, a pugni e al collo, anche in presenza di altri amici.

La vittima non era oggetto solo di violenze fisiche, ma pure psicologiche. Ogni qualvolta tentava di chiudere la relazione, il fidanzato la spaventava rispondendole che avrebbe diffuso un video con le scene di sesso. Immagini della ragazza che il ventottenne era pronto a mandare agli amici o a pubblicare sui social. —


 

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