Sdag, riscossione ticket cresciuta in un anno del 10 per cento

Dopo otto esercizi con il segno meno, il 2013 presenta dati incoraggianti per l’autoporto di Gorizia
Di Francesco Fain

Una crescita del 10% dopo otto anni di cali. Una (tenue) luce in fondo al tunnel inizia ad intravvedersi all'autoporto di Gorizia, gestito dalla Sdag. Lo si capisce analizzando l'andamento dei ticket. Una premessa, però, è doverosa: il ticket viene pagato da tutti i camion che entrano nella stazione confinaria, sia in import che in export, usufruendo dei servizi offerti da Sdag e dagli enti presenti nella stazione stessa (Agenzia delle dogane e monopoli). Ebbene, dopo il risultato in flessione del 2012, quando i ricavi hanno avuto una variazione negativa pari a -8% rispetto al 2011, si sono registrati segnali positivi nei primi mesi del 2013. Infatti l'andamento dei primi 5 mesi dell'anno ha visto ricavi in crescita dell'11,85% con 35mila passaggi. «E il trend positivo - fa sapere il presidente Gianpaolo Ristits - si è consolidato anche nei restanti sette mesi per cui possiamo dire che il dato annuale si attesta su una crescita del 10%, nonostante la perdita, nel secondo semestre, degli incassi derivanti degli sdoganamenti degli autotrasportatori croati».

«Bisogna proseguire su questa strada - fa eco l'assessore comunale alle Società partecipate, Guido Germano Pettarin -. In questo senso, il recupero integrale della Gorizia-Villesse non è importante ma importantissimo perché si è andati a migliorare quello che era l'anello debole di un intero asse autostradale. Il Comune continua a puntare sull'autoporto: non che a Gorizia ci si debba fermare perché qui sono tutti simpatici ma perché è agevole, conveniente e i servizi di riferimento sono convenienti e validi».

In tutto, gli ingressi nell’area autoportuale goriziana gestita dalla Sdag sono stati, nel corso del 2013, oltre 90 mila: «Anche questo è un dato in crescita – sottolinea Ristits - anche se sembrano molto lontani i tempi in cui, prima dell’ingresso della Slovenia nell’Ue, si registravano mediamente 1.500 ingressi al giorno».

Tra le motivazioni dell’incremento c’è l’attivazione di nuovi servizi che si sono rivelati apprezzati dagli utenti autotrasportatori: definizione e realizzazione dei nuovi servizi sono scaturite dai risultati di un’indagine conoscitiva effettuata lo scorso anno con interviste agli autotrasportatori che utilizzano le strutture, nelle quali ai accede pagando un ticket di 10 euro. Numerosi i servizi compresi nel prezzo, dalla sosta in area sorvegliata 24 ore su 24 alle servizio docce, da internet gratis agli altri servizi a pagamento (ristorante, bar, acquisto schede telefoniche e vignette, bancomat, autolavaggio, elettrauto, gommista, autoriparazioni), ma l’obiettivo è ora quello di ampliare ulteriormente l’offerta. «Stiamo completando il piano di investimenti sui magazzini, con le nuove celle frigorifero e l’ampliamento dei capannoni di stoccaggio e le idee non mancano – evidenzia Ristits -. Ad esempio, sta prendendo forma un progetto per la realizzazione di un’area attrezzata e altamente specializzata per i carichi potenzialmente pericolosi ed altamente inquinanti, quelli contenenti sostanze chimiche. Un genere di carico che è sempre più presente nei traffici da e verso l’Est Europa eppure, in tutto il Triveneto, non esistono strutture specializzate per ospitare i tantissimi autoarticolati che trasportano tonnellate di sostanze chimiche spesso provenienti da paesi dell’Est dove, tra l’altro, l’attenzione all’ambiente non è sempre altissima».

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