Scuole, più posti “in palio” che precari idonei a coprirli

Per la regolarizzazione a tempo indeterminato bisogna per legge aver prestato servizio per almeno 3 anni negli ultimi 5: un requisito che hanno in 210 ma le caselle sono 235
Di Piero Rauber
Lasorte Trieste 07/05/14 - Consiglio Comunale, Commissione sul Lavoro, Comparto Unico
Lasorte Trieste 07/05/14 - Consiglio Comunale, Commissione sul Lavoro, Comparto Unico

In asili e ricreatori ci sarebbero oggi come oggi più posti da coprire con contratti a tempo indeterminato che precari in lista d’attesa col curriculum minimo per poterli effettivamente coprire, per potersi cioè far assumere in via definitiva: 235 incarichi annuali destinati a diventare stabili, di ruolo - di cui circa 180 maestre ed educatori categoria C, 35 bambinaie categoria B e 20 inservienti categoria A - a fronte di 210 contrattisti di lungo corso con il requisito indicato proprio dalla norma regionale salva-precari. Requisito che è sostanzialmente quello d’aver già prestato servizio per il Comune per almeno tre anni nell’ultimo lustro a partire dal 4 agosto 2009, cinque anni esatti prima della pubblicazione della stessa norma regionale salva-precari.

A pochi giorni dalla riapertura di scuole, nidi e servizi educativi in genere, si insinua dunque in Municipio il paradosso dell’abbondanza. Occhio: più posti che candidati ammissibili non vuol dire più posti che aspiranti. Ce ne sarebbero di più ma la legge è la legge, e la norma salva-precari che è stata fatta passare in Regione quest’estate (che recepisce a sua volta la deroga alla norma nazionale dopo che la Corte costituzionale ha bocciato i criteri per le assunzioni del Comparto unico del Friuli Venezia Giulia) scolpisce per l’ appunto il confine, lo spartiacque dei tre anni di lavoro negli ultimi cinque. Alla fine però, va riconosciuto, la stabilizzazione coinvolgerà in larga misura proprio i contrattisti storici, in particolare tutte quelle maestre che ogni fine estate, puntualmente, si vedevano affidare un incarico annuale eppure non potevano stringere fra le mani un’assunzione per sempre. Il “gap” tra posti regolarizzabili e regolarizzazioni possibili non è comunque definitivo, sono tuttora in corso i conteggi definitivi e potrebbe pure tendere al ribasso. Il punto, fra le altre cose, è stato fatto ieri mattina nel corso di una conferenza stampa convocata congiuntamente da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confsal, che hanno fatto muro (si legga più sotto, ndr) contro la strada della protesta a oltranza imboccata dai Cobas sul fronte precari.

«Di fronte a una possibile platea di 235 posti di ruolo - ha precisato per tutti in avvio Walter Giani per la Cisl Fp - gli aventi diritto per quanto ci consta, in base alle verifiche che stiamo conducendo e che dobbiamo completare tenendo in considerazione ad esempio chi esce per pensionamento e limiti d’età, sono oltre 210. Per gli altri 25, più o meno, sarà nostro compito, come sindacati, farci coinvolgere dall’amministrazione e riuscire ad esaminare, se necessario, anche eventuali casi specifici. Proprio ieri (giovedì, il giorno della riunione introduttiva sulla riorganizzazione della macchina comunale “dal basso”, ndr) l’assessore Treu ci ha anticipato che il prossimo giovedì saremo riconvocati per parlare anche dei criteri con cui sarà poi stilata la graduatoria per titoli in base al bando che uscirà entro novembre».

@PierRaub

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