Scuole, organici ridotti e tante incertezze
Previti (Uil): «Immissioni di ruolo da verificare, ex Provveditorato costretto a un superlavoro, troppi presidi a scavalco»
Un'insegnante durante una lezione in classe in una foto d'archivio. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO
Il nodo delle immissioni in ruolo. La carenza (ormai cronica) di personale amministrativo. Le incertezze legate al passaggio delle scuole superiori dalla Provincia, in fase di definitiva liquidazione, all’Uti Collio-Alto Isonzo. E poi, il superlavoro cui sono sottoposti i dipendenti dell’ex Provveditorato.
Ce n’è abbastanza per dire che l’inizio delle scuole sarà
ad handicap
. Troppe le incertezze, Organici ridotti all’osso. A sostenerlo Ugo Previti, segretario regionale della Uilscuola, che fa una disamina dei tanti “punti neri” che rimangono ancora irrisolti.
Le immissioni
in ruolo
È una delle questioni sul tavolo. «Dati ufficiali sulle immissioni in ruolo – esordisce Previti – ancora non sono disponibili. Però, a Gorizia ci sono venti cattedre scoperte, vacanti. Il guaio è che non ci sono aspiranti docenti in graduatoria per coprire quei posti. Parliamo di primo e secondo grado, vale a dire scuole medie e superiori».
Che fare? «La mia proposta, che poi è quella della Uilscuola, è quella di andare in “surroga” in altre classi di concorso dove c’è più disponibilità di docenti. In questa maniera, daremmo la possibilità a tanti insegnanti precari di ottenere un contratto a tempo indeterminato: il sogno di una vita».
Nei giorni scorsi, sul medesimo argomento, era intervenuta anche la Cislscuola. «Ci saranno sicuramente difficoltà per matematica e per altre classi di concorso della secondaria. Poi, ci sono le scuole che, sottoposte ad uno
stress
continuo, devono ancora predisporre gli strumenti perché i neoammessi in ruolo possano procedere all’inserimento dei curricula per la chiamata dal dirigente scolastico: questo succede perché la legge 107 prevede che le immissioni in ruolo vadano sugli ambiti e non sulle scuole».
Superlavoro
all’ex Provveditorato
Ma la coperta è corta anche quando parliamo dell’ex Provveditorato. «L’Ufficio scolastico provinciale – denuncia ancora Previti – dovrebbe contare su ventidue dipendenti. Invece, al lavoro ce ne sono nove e, in questo periodo di ferie, ce ne sono ancora di meno. È chiaro che chi c’è, è costretto a un superlavoro per mandare avanti la “burocrazia” della scuola. Quindi, un vivo ringraziamento va a tutte queste persone che stanno lavorando affinché la scuola possa partire regolarmente, senza strappi, senza disagi».
E allora il sindacalista torna a ripetere un concetto che gli è caro: se la scuola oggi funziona, lo si deve alla buona volontà dei singoli, dai docenti al personale Ata, passando per chi lavora all’ex Provveditorato: «se non ci fossero questa serietà e questa abnegazione, l’istituzione non starebbe in piedi».
Troppi presidi
a scavalco
C’è poi il problema, affrontato più volte, delle troppe reggenze. I dirigenti scolastici sono diventati “mosche bianche” e coloro che ci sono, devono farsi in... quattro. «E il problema, nonostante le mille rassicurazioni, non lo risolviamo quest’anno. Fra l’attesa del concorso e quant’altro ci saranno dirigenti che, anche in quest’anno scolastico, avranno l’onere di gestire duer scuole». Nel dettaglio, delle 61 scuole del Friuli Venezia Giulia senza preside, 13 a Gorizia (oltre il 50% del totale): Perco, Cossar-Da Vinci, D’Annunzio, Cankar e Gregorcic in città, Pascoli a Cormons, Uldarico Della Torre a Gradisca, Marco Polo a Grado, Dante Alighieri a San Canzian, Giacich, Randaccio, Buonarroti e Cpia 1 a Monfalcone. E ancora 8 a Trieste, 25 in provincia di Udine e 15 nel Pordenonese, comprendendo anche i 6 istituti con lingua d’insegnamento slovena e i 4 sottodimensionati (a Meduno, Arta Terme, Comeglians e San Pietro al Natisone), e quindi necessariamente a reggenza.
Infine, Previti dedica un pensiero al passaggio di competenze delle scuole superiori dalla “quasi defunta” Provincia all’Uti Collio-Alto Isonzo. «Speriamo si faccia chiarezza sulle modalità anche se i funzionari di riferimento continueranno essere sempre gli stessi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Video