Scuole, la carica dei 12mila con l’incognita del personale

Risolti i problemi riguardanti gli edifici, molti ancora i “buchi” negli organici: mancano dirigenti , docenti e anche dipendenti Ata
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 10.09.2016 Fila per acquisto libri Antonini © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 10.09.2016 Fila per acquisto libri Antonini © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Un esercito di 12mila studenti, di ogni ordine e grado, oggi cominceranno una nuova avventura sui banchi di scuola Nessuna amara sorpresa riguardo l’edilizia scolastica, ma molte preoccupazioni riguardo al personale (dirigenti scolastici, insegnanti di sostegno, personale Ata). Le lezioni riprendono con diversi punti interrogativi ancora aperti

La partita

dell’edilizia scolastica

«Tutto partirà regolarmente». Lo ribadisce l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica, Donatella Gironcoli. E lo conferma il vicesindaco (e assessore comunale all’Istruzione) Roberto Sartori.

Perché questa precisazione? Perché, prossimamente, la gestione delle scuole superiori passerà dalla Provincia (in fase di dismissione) ai Comuni. «Ma il comando delle operazioni è rimasto, per ora, in capo alla Provincia. Tutto partirà regolarmente sia riguardo le lezioni, sia riguardo gli edifici scolastici. Abbiamo messo a punto - spiega l’assessore - anche il piano dei trasporto con Apt ed è stato prorogato il cosiddetto "appalto calore" per la gestione degli impianti di riscaldamento». Peraltro, il passaggio di consegne fra Provincia e Comuni è destinato a slittare. «Non avverrà più a decorrere dal primo ottobre, bensì in una data da stabilire fra dicembre e gennaio - spiega ancora Gironcoli -. Per quanto ci riguarda: completeremo l'auditorium di Monfalcone, continueremo le operazioni di manutenzione spicciola e procederemo con l'installazione degli impianti fotovoltaici su tre poli scolastici».

Insomma, non ci saranno problematiche dal punto di vista “logistico”. E nemmeno nelle scuole (asili nido, scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondarie) gestite dal Comune. «Tutto sta andando avanti in maniera da non arrecare disturbo all’attività didattica. Anche a Lucinico non ci saranno disagi o intoppi», chiosa Sartori.

Semmai, i problemi sono di altra natura. E riguardano il personale scolatico.

La questione

del personale

Iniziamo dai dirigenti scolastici. Quest’anno, ci saranno undici “reggenze” su un totale di 25 istituti scolastici. Se non è un record (negativo), poco ci manca. E poco importa se quella della provincia di Gorizia è una situazione condivisa con il resto della regione, dove la cronica mancanza di dirigenti scolastici è un dato di fatto non da oggi. Tanto per parlare chiaro, in Friuli Venezia Giulia su 172 istituti le reggenze sono ben 52 e dunque quel che accade nell’Isontino non è una sorpresa. Ma questo non consola, né rende meno delicato il quadro della situazione. Il Miur ha ufficializzato il decreto che sancisce le reggenze per le scuole prive di un dirigente titolare, che per quanto riguarda quelle con lingua d'insegnamento italiana a Gorizia e provincia sono nove più due di lingua slovena.

«La carenza di dirigenti è colpa dell'ultimo concorso, nel quale sono stati bocciati a mio parere più candidati del dovuto - tuona Ugo Previti, segretario regionale della Uil Scuola -. È da tempo che ci portiamo dietro questo problema, in regione, ma quest'anno le cose si sono ulteriormente complicate, specie nell'Isontino».

Non migliore la situazione del personale Ata. «Sono stati concessi 18 posti ma ne servirebbero almeno altrettanti - aggiunge il sindacalista -. Il personale Ata è costituito da figure importanti per la scuola: basta trattarle da ultima ruote del carro».

E interrogativi riguardano anche i docenti. «Vogliamo parlare degli insegnanti di sostegno? Vorrei essere smentito ma non tutti gli studenti diversamente abili avranno docenti a loro dedicati alla partenza dell’anno scolastico». Chiude Previti: «Ogni anno diciamo che “peggio di così non si può andare” e pensiamo di avere toccato il fondo ma quest’anno è ancora... peggio».

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