Scuole e università restano chiuse. Stretta per chi visita i parenti in ospedale

Stop all’attività anche nei ricreatori e al conservatorio Tartini. Contatti col pubblico limitati in Rsa e residenze per anziani
Scuole chiuse per coronavirus a Trieste (Silvano)
Scuole chiuse per coronavirus a Trieste (Silvano)

trieste. Via libera dal Governo alla proposta della Regione di sospendere le attività in scuole e università del Friuli Venezia Giulia per un’altra settimana. Le misure saranno in vigore fino alle 23. 59 di domenica 8 marzo. Ieri sera è stata firmata l’ordinanza regionale, che fa seguito al nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. . Una proposta decisa «dopo i casi di positività riscontrati nelle ultime ore – ha spiegato il governatore Massimiliano Fedriga –. Quattro dei nuovi casi, infatti, sono nati proprio all’interno dell’università per un incontro tra docenti tenuto da un professore piemontese nell’ateneo di Udine, poi tornato nella sua regione e risultato positivo. Il mondo universitario è caratterizzato da una notevole mobilità tra regioni e per quanto riguarda le scuole gli esperti ci dicono che si tratta del luogo dove in generale c’è più possibilità di diffondere i virus anche perché poi i bambini, tramite contatto con adulti e anziani, possono diffonderli all’esterno».

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«Perché un’altra settimana di stop? Ci dicono, a proposito delle misure prese durante la scorsa settimana, che gli effetti si vedono tra i 7 e i 10 giorni dopo – ha continuato il presidente della Regione –, quindi due settimane diventerebbero un buon parametro per verificarne gli effetti. Sabato pomeriggio non lo avevamo ritenuto indispensabile, ma poi nella serata di sabato e nella notte scorsa si sono presentati i casi positivi e quindi ora la nostra proposta è di utilizzare il principio di massima cautela».



«Ribadisco – ha aggiunto Fedriga – che queste misure sono di carattere preventivo. Con il Governo c’è una collaborazione costante. Adesso bisogna operare al meglio per tutelare la salute e anche la situazione economica e sociale del nostro territorio. Purtroppo in una situazione di emergenza come questa i disagi sono inevitabili. Nessuno può pensare di barricarsi al cento per cento, ma dobbiamo pensare di abbassare il rischio il più possibile. Sottolineo che la nostra proposta al Governo era stata comunicata subito anche al comitato tecnico scientifico che ha il compito di avvalorare queste scelte. Perché pensiamo di doverci muovere insieme alla scienza, evitando decisioni strampalate».

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Ecco, dunque, le misure che scattano oggi per contrastare l’evolversi della situazione epidemiologica. «Sospensione – si legge nell’ordinanza – delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università. Sospensione dei servizi educativi dell’infanzia, delle attività di formazione superiore, dei corsi di formazione professionale, dei master. Sono esclusi i medici in formazione specialistica, i tirocinanti delle professioni mediche e sanitarie, le attività individuali di ricerca. Rimangono attivi tutti i percorsi formativi svolti a distanza». Da ricordare che a Trieste saranno chiusi anche strutture educative tipiche della città quali i ricreatori comunali e il Pag oltre al conservatorio Tartini. Tornando all’ordinanza, si specifica che «le direzioni sanitarie ospedaliere devono predisporre la limitazione dell’accesso dei semplici visitatori alle aree di degenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno». Dunque prima di far visita a una persona ricoverata in ospedale sarà necessario accertarsi se ci siano le condizioni per poter accedere. Queste limitazioni non valgono solo per gli ospedali: «Le strutture sanitarie intermedie, quali le Rsa, le residenze protette per anziani e le strutture socio-assistenziali – prosegue l’ordinanza – dovranno anch’esse limitare l’accesso dei visitatori agli ospiti».

Ai contenuti dell’ordinanza si aggiungono anche «i buoni comportamenti che restano fondamentali – ha evidenziato ieri Fedriga –. Rispettare le distanze di sicurezza, evitando contatti stretti tra le persone, lavarsi le mani spesso, non portarsi le mani alla bocca e agli occhi, evitare sovraffollamenti. Non sono banalità. Aiutano moltissimo a non diffondere il virus, lo dice la scienza».

«Siamo certi che le misure preventive accordate dal governo, su richiesta della Regione, siano di buonsenso e utili – afferma in una nota la deputata del M5s Sabrina De Carlo –. Teniamo tuttavia in considerazione che le chiusure delle scuole mettono a dura prova le famiglie. Sono tanti i genitori costretti a dover chiedere giorni di ferie o ad assentarsi dal lavoro ed è quindi opportuno che il Governo valuti misure di sostegno». «Invitiamo i cittadini a mantenere la calma, a fidarsi delle istituzioni e delle indicazioni che ci danno la scienza e le strutture sanitarie – rimarca il segretario regionale del Pd Cristiano Shaurli –. Non è il momento delle divisioni o dello scaricabarile su scelte e responsabilità. Questa è un’emergenza che non ha colore politico e a cui si deve reagire tutti insieme, dai sindaci, alla Regione, al Governo». —

P.T.

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