Scuole e giardini in cerca d’intitolazione Per ora solo proposte

RONCHI DEI LEGIONARI. Scuole senza nome. Scuole sulla cui facciata, com'è successo per la "Vittorino da Feltre", il nome, durante la ristrutturazione, nel 2009, è stato tolto e mai rimesso. Edifici pubblici che, una targa, ce l'hanno, ma tanti altri, ancora oggi, ne sono privi. L'ultima targa è stata posta, qualche anno fa, all'entrata della palestra di via Zorutti, dedicata a Ondina Peteani. Ondina era nata a Trieste il 26 aprile 1925. Scomparsa del 2003, fu una figura importante per quanto riguarda la guerra di Liberazione di queste terre. È stata operaia e partigiana, conosciuta in quanto si ritiene che sia stata la prima staffetta a servire i combattenti della lotta partigiana. Eppure le intitolazioni erano state ufficializzate. Qualcosa come 5 anni fa. Era il dicembre di 2012, infatti, quando, dopo un'attenta analisi effettuata da un'apposita commissione, a Ronchi dei Legionari si decise di dare un nome a tutta una serie di edifici e zone pubbliche della città. Sulla carta tutto deciso, tutto prestabilito, non senza le immancabili polemiche per le scelte operate allora. Scelte che, però, come spesso succede in tutto, o quasi, il territorio italico, non sono mai state concretizzate. Così scuole, palestre, parchi e giardini comunali continuano a essere anonimi. Mentre, anche qui tra polemiche e distinguo, c'è stata la cerimonia di inaugurazione della piazzetta ricavata alle spalle di villa Vicentini Miniussi dedicata a Francesco Giuseppe I d'Asburgo e Lorena, altri luoghi della cittadina sono ancora oggi senza nome. E dire che i nomi erano stati decisi. E, poi, perché l'intitolazione della scuola elementare dedicata a Vittorino da Feltre è stata tolta e mai rimessa al suo posto? L'area degli impianti di base, quella che ospita il palasport e il palaroller per intenderci, deve ancora diventare parco della Conciliazione, la conciliazione e la collaborazione tra le genti e i popoli di tutto il mondo. E ancora l'auditorium di piazzetta dell'Emigrante deve essere denominato "Casa della cultura", perché è qui che si sviluppano e si svilupperanno iniziative culturali a 360 gradi, dalla musica al teatro, dalle mostre alla presentazione di novità editoriali. E al suo interno, così è stato deciso, ci dovevano essere tre stanze interne dedicate rispettivamente a Silvio Domini, Innocente Tarlao, Rodolfo Kubik, figure locali di spicco nella cultura. Ma aspetta ancora anche l'intitolazione a Margherita Hack della scuola elementare di via Fratelli Cervi. E poi ci sono proposte che attendono una risposta, come quella di chi vorrebbe intitolare una via ai caduti di Nassiriya. Una proposta che alcuni cittadini, affiancati dalla sezione cittadina dell'Associazione nazionale carabinieri, aveva avanzato poche settimane dopo l'attentato del 2003. Ci sono, va comunque rimarcato, illustri ronchesi ai quali è già stato fatto omaggio, come nel caso del sacerdote e agronomo Leonardo Brumati, al quale è stata intitolata la scuola elementare di Vermegliano. Ma troviamo anche, a Ronchi dei Legionari, personaggi ai quali non è stata dedicata nemmeno una via o una piazza. È il caso di Furio Lauri, fondatore della Meteor e artefice della nascita dell'aeroporto. Alcuni anni fa fu l'allora consigliere comunale Franco Miniussi a sollecitare chi di competenza. Ma fu lettera morta.
@luca_perrino
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