Scuole comunali di Trieste a caccia di spazi: l'ateneo in aiuto con via Economo

Il problema che si pone è quello di garantire il distanziamento nelle aule, motivo per cui in alcuni casi serviranno degli spazi aggiuntivi. Un aiuto arriva in questo senso dall’edificio di via Economodove in passato aveva casa il dipartimento di Storia dell’ateneo giuliano. Edificio che sarà concesso al Municipio in comodato d’uso gratuito: «L’immobile era inutilizzato - racconta Di Lenarda -. Nell’ambito dei buoni rapporti istituzionali, da parte nostra è stato naturale metterlo a disposizione. Una scelta che rientra anche nel nostro più generale impegno a riavviare una politica edilizia universitaria».

Dall’autunno quell’immobile diventerà una “sede tampone”, da usare a rotazione per i bambini delle scuole di proprietà comunale (medie, primarie o dell’infanzia) dove si renderanno via via necessari interventi edilizi, non solo per l’adeguamento ai protocolli anti-Covid. «Ringrazio molto il magnifico rettore – spiega il sindaco Roberto Dipiazza – perché in questo modo ci consentirà di rimettere a posto tanti edifici. Adesso ad esempio stiamo costruendo dei prefabbricati (in cui si ipotizza di sistemare provvisoriamente gli alunni, ndr) a Opicina e a Basovizza, dove ci sono scuole con i tetti che spandono. I lavori sono in ritardo di tre mesi a causa del Covid. Ma il palazzo di via Economo sarà utile anche dopo la pandemia».

«Speriamo che il nostro bisogno di spazi aggiuntivi si limiti a questo», aggiunge l’assessore comunale all’Educazione Angela Brandi, non senza mancare di sottolineare il ritardo del governo nel fornire linee guida esaustive. «Il nostro indirizzo è di ampliare le aule esistenti, per non costringere i bambini ad abbandonare le proprie scuole – prosegue l’assessore –. C’è un’apposita task force all’opera (a inizio estate Brandi, assieme alla sua omologa ai Lavori pubblici Elisa Lodi, aveva inaugurato un tavolo di confronto tra Comune e istituti scolastici per organizzare la ripresa delle lezioni, ndr). A breve convocheremo una conferenza stampa per illustrare gli interventi edilizi necessari».

All’Ente di decentramento di Trieste (ex Uti nonché ex Provincia, dunque proprietario dei muri delle scuole superiori) sarà destinato dalla Regione l’ex magazzino di Valmaura. Lo rende noto l'assessore al Patrimonio Sebastiano Callari, che negli scorsi giorni aveva portato in giunta una delibera con cui il Fvg ha messo a disposizione, gratuitamente e per 12 mesi, alcuni immobili inutilizzati agli enti locali che ne fanno richiesta: l’ex Uti giuliana è stata tra i primi soggetti ad avanzare una domanda in tal senso, fa sapere ancora Callari, assieme al Comune di Maniago. Entrambe le richieste sono state esaudite.

Per fini analoghi c’è infine la disponibilità della piscina Bianchi: «Non è solo una piscina, ma anche un laboratorio culturale, con mostre e pannelli espositivi – spiega il direttore Franco del Campo, tra le altre cose ex professore di Filosofia –. Gli spazi sono molto grandi, vorrei metterli a disposizione della didattica, ma non so come muovermi nel dettaglio. In tal senso lancio dunque un appello, affinché si possa avviare un’interlocuzione con i soggetti competenti». —