Lavori alla scuola Stuparich di Trieste: a settembre il trasloco degli alunni al Molo IV

Oltre 200 alunni delle medie si trasferiranno nel contenitore che adesso ospita le classi della Corsi

Maria Elena Pattaro
Il plesso Giotti-Stuparich di strada di Rozzol che verrà rimesso a nuovo Foto Silvano
Il plesso Giotti-Stuparich di strada di Rozzol che verrà rimesso a nuovo Foto Silvano

Trasloco all’orizzonte per gli alunni della scuola media Carlo Stuparich di strada di Rozzol. A settembre del 2025 le classi verranno trasferite al Molo IV, all’interno della scuola provvisoria nata per ospitare gli alunni degli istituti interessati dai cantieri di ristrutturazione. Ora sono i ragazzi delle medie Guido Corsi a fare lezione lì, negli spazi riadattati in Porto Vecchio. Ma a settembre lasceranno il posto ai colleghi dell’altra scuola media, che verranno trasferiti a 5 chilometri dall’attuale sede, con inevitabili ripercussioni sulla logistica delle famiglie.

Il valzer al Molo IV

D’altro canto i recenti crolli nella succursale del liceo Petrarca e alla primaria San Giusto hanno acceso i riflettori sull’urgenza di manutenzione negli edifici scolastici. Una necessità che però, in una città come Trieste, si scontra con la carenza di sedi di riserva in cui dirottare temporaneamente gli alunni. Da qui il “valzer” al Molo IV.

Gli oltre 200 alunni delle Stuparich inizieranno lì il prossimo anno scolastico e, se tutto procederà senza intoppi, rientreranno nella sede rimessa a nuovo nell’autunno del 2026.

Nessun trasloco per la Giotti 

I bambini delle elementari Giotti, ospitati nello stesso plesso delle Stuparich (istituto comprensivo Tiziana Weiss), non dovranno invece traslocare. Per limitare i disagi, le classi della primaria coabiteranno con il cantiere, che procederà per blocchi verticali. Tale organizzazione permetterà agli studenti di occupare, di volta in volta, gli spazi ancora non interessati dai lavori o già ristrutturati.

Il cantiere

Il cantiere delle Giotti-Stuparich è il più corposo dell’ultima tornata di investimenti fatti dal Comune sull’edilizia scolastica utilizzando fondi regionali. Il costo si aggira attorno ai 6 milioni di euro, quasi un terzo dei 20 milioni stanziati per ammodernare gli istituti. Ad aggiudicarsi il maxi-appalto, lo scorso luglio, è stata l’impresa triestina Omnia. Finora i lavori hanno interessato soltanto la palestra, ma dal prossimo anno scolastico si estenderanno, appunto, al resto dello stabile. Il progetto prevede un radicale intervento di adeguamento antincendio, antisismico e impiantistico della sede. Non solo: verranno rifatti pure i bagni ed eliminate le barriere architettoniche, anche grazie alla costruzione di un ascensore.

Scuole più sicure

La conferma sul prossimo trasferimento arriva sia dalla dirigente scolastica Daria Parma, impegnata in queste settimane con gli open day, sia dall’assessore al Patrimonio immobiliare Elisa Lodi. «La permanenza di tutte le classi mentre si svolgono i lavori sarebbe una cosa impossibile» afferma la preside Parma. «Stiamo parlando di lavori necessari per rendere le scuole più sicure – sottolinea l’assessora Elisa Lodi –. Il trasferimento comporterà dei disagi, ma chiediamo collaborazione e pazienza alle famiglie per il bene dei ragazzi».

I lavori alla Corsi, i cui alunni sono momentaneamente ospitati al Molo IV «procedono come da cronoprogramma per cui le classi rientreranno in sede a settembre – prosegue Lodi – liberando quindi la scuola-contenitore per gli studenti della Stuparich».

Nel complesso, il cantiere durerà due anni. Il conto alla rovescia è scattato quest’autunno, con l’inizio dei lavori nella palestra. Per garantire le lezioni di educazione fisica il Comune ha affittato due strutture parrocchiali, sborsando quasi 39 mila euro. Si tratta della palestra di Santa Caterina e della sala di San Pio X.

La scelta è stata fatta in base all’accessibilità degli stabili e alla distanza dal comprensorio scolastico interessato dai lavori. «Con un’attenzione ai trasporti – conclude Lodi – il Comune ha fornito infatti biglietti del bus e accompagnatori così da non gravare sulle famiglie». —

 

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