Scuola, niente vacanze di Carnevale: è il prezzo delle occupazioni

I ragazzi hanno perso troppi giorni. A rischio in otto scuole superiori triestine i duecento minimi previsti. Beltrame: spostare i seggi

Le scuole superiori triestine "sorvegliate speciali". Per loro sono infatti scattate, uniche in regione, regole e disposizioni ad hoc: in ballo c'è la validità stessa dell'anno scolastico in corso. Tutta colpa della settimana di occupazione che, lo scorso novembre, ha contagiato tutti i licei e gli istituti tecnici cittadini, causando il blocco dell'attività didattica. Quel periodo di protesta, sommato allo stop obbligato per ospitare i seggi elettorali in maggio, potrebbe far scendere, per alcuni istituti, il numero di giornate di lezione sotto il limite previsto per legge: 200 giorni all'anno. A rischio sono otto scuole: Carducci, Dante, Petrarca, Galilei, Volta, Deledda, Galvani e lo sloveno Preseren. Un problema non da poco, che ha fatto correre ai ripari i dirigenti scolastici e l'Ufficio scolastico regionale. Quest'ultimo si è mosso seguendo due strade.

La prima: ha chiesto e ottenuto dalla Regione una deroga alla sospensione dell'attività didattica in questi giorni in cui si è festeggiato il Carnevale (il 7, 8 e 9 marzo), prevista dal calendario regionale. In pratica, mentre tutte le scuole del Friuli Venezia Giulia si sono fermate per un break vacanziero (imposto, appunto, dal calendario regionale), quelle superiori triestine, grazie alla deroga, hanno potuto scegliere se chiudere i battenti e fare festa comunque, oppure far restare i ragazzi in classe per recuperare una parte dei giorni persi durante l'occupazione. La seconda: sta tentando, con un "blitz", di spostare i seggi elettorali in altri edifici scolastici, che non siano stati interessati dall'occupazione. A chiederlo è il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame, che ieri ha scritto una lettera al sindaco Roberto Dipiazza.

«Non so se questa strada sarà percorribile, ma ho voluto comunque tentare - spiega Beltrame -. Ho illustrato la situazione al sindaco Dipiazza, chiedendogli se fosse possibile trovare un modo per evitare che gli istituti coinvolti nella mobilitazione studentesca debbano per forza ospitare i seggi. L'ideale sarebbe che questi ultimi venissero trasferiti in scuole che non hanno già perso numerose giornate di lezione, e che quindi non rischiano di scendere sotto il limite dei 200 giorni annui obbligatori». Il calendario quest'anno prevede 207 giornate in classe. Di queste, 200 sono blindate, mentre sette possono essere gestite in autonomia dai singoli istituti. Le scuole occupate hanno già "consumato" in novembre i giorni "liberi" e rispettano per un pelo gli obblighi di legge.

Di queste, però, otto dovranno chiudere per almeno altri tre giorni in maggio per la tornata amministrativa, sforando così il limite. Per evitare di essere "fuorilegge", dunque, quegli istituti dovranno recuperare le lezioni perse. In vario modo: accorciando le vacanze pasquali, oppure posticipando di qualche giorno la chiusura dell'anno scolastico in giugno. Alcune scuole, come Dante, Petrarca, Galvani e Carducci, hanno già cominciato a recuperare, rinunciando, del tutto o in parte, a questi tre giorni di vacanze carnevalesche. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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