Scuola Fvg, mille precari da “arruolare” per garantire il via alle lezioni
TRIESTE Saranno i precari, non meno di 1000, a consentire un avvio regolare dell’anno scolastico. Più complessa la situazione dei Dsga, i “segretari”. In attesa che il concorso immetta forze nuove in organico, verranno resi noti oggi i posti liberi nelle province del Friuli Venezia Giulia, circa una settantina. Secondo il sindacato, una quindicina resteranno però vacanti.
Sarà il ministero dell’Istruzione a comunicare quanti docenti sono ancora disponibili dalle graduatorie a esaurimento e dal concorsone. Ma, vista la tabella dei contingenti regionali per le nomine 2019/20 al 30 luglio nelle scuole del Friuli Venezia Giulia, Cgil, Cisl e Uil già stimano in un migliaio i precari che faranno lezione in classe dal prossimo settembre. «Un buon numero di aspiranti insegnanti troverà un posto di lavoro anche per l’anno scolastico 2019/20, ma è chiaro che contiamo in ulteriori concorsi che possano incrementare la platea dei docenti pronti per la stabilizzazione», osserva il segretario della Uil Scuola Fvg Ugo Previti.
I posti utili per l’immissione in ruolo, come reso noto dal Miur, sono 1.170, con 75 disponibilità nella scuola dell’infanzia, 257 nella primaria, 394 nella secondaria di primo grado, 444 nella secondaria di secondo grado. Aggiungendo i 227 docenti di sostegno (11 nell’infanzia, 41 nella primaria, 102 nella secondaria di primo grado, 73 nella secondaria di secondo grado), si sale a 1.397. Tenendo inoltre conto degli accantonamenti a livello provinciale e degli esuberi, il contingente complessivo è di 1.337 unità.
Cattedre vuote, al momento, anche per effetto dei pensionamenti: tra 300 e 400 le persone che, come da previsioni di inizio anno, andranno in quiescenza per avere maturato i requisiti come da legge Fornero ma anche, in qualche caso, per avere colto l’attimo di quota 100, la finestra aperta dal governo a guida Lega-Movimento 5 Stelle. Guardando a livello nazionale, il contingente è di 53.627 nomine possibili, con il record in Lombardia (1.440), quindi Veneto (5.612), Toscana (5.444), Emilia Romagna (5.028) e Lazio (4.624). In coda Molise (192), Basilicata (426) e Umbria (746).
I giorni chiave in Fvg per trovare un’occupazione fissa nella scuola regionale avrebbero dovuto essere quelli a partire da oggi, invece si andrà dopo Ferragosto. Due le graduatorie di assunzione: quelle a esaurimento e quelle di merito dei concorsi 2016 e 2018. Ai fini delle immissioni in ruolo, il 50% dei posti andrà alle graduatorie dei concorsi e l’altro 50% alle graduatorie ad esaurimento. Ma, a sentire il sindacato, ci saranno molti meno aspiranti con titolo che non posti a disposizione.
Come Previti, anche Adriano Zonta della Cgil e Donato Lamorte della Cisl ritengono che, visto l’esaurimento di molte graduatorie e con i concorsi che non sono stati sufficienti a risolvere il nodo di una scuola con troppe cattedre da riempire e un personale sempre più avviato verso la pensione, delle 1.300 caselle disponibili sulla carta se ne occuperanno non più di 300. Con mille precari, dunque, che riceveranno la chiamata in prossimità dell’avvio dell’anno scolastico. La conferma, secondo Lamorte, di «una situazione di incertezza che riguarda la professione e le famiglie degli studenti, con docenti-supplenti che, non per causa loro, non potranno assicurare la continuità».
Dal 27 agosto si inizierà appunto a lavorare sulle supplenze annuali, il “salvagente”, anche stavolta, per iniziare le elezioni come da programma, mentre è fissata dal 20 al 26 la fase delle immissioni in ruolo per il personale Ata. Sono quasi 9 mila i posti disponibili in Italia, di cui 159 in Fvg (27 a Trieste, 22 a Gorizia, 63 a Udine, 47 a Pordenone). Quasi tutti in questo caso si trasformeranno in contratti a tempo indeterminato, esclusi i Dsga, direttori dei servizi generali e amministrativi, che pure presentano le graduatorie esaurite. Si tratta di 12 immissioni in ruolo (6 a Udine, 2 in ciascuna delle altre tre province del Fvg) che il sindacato chiederà di spostare sugli altri profili: assistenti amministrativi, assistenti tecnici, collaboratori scolastici. «Operazioni possibili solo grazie ai salti mortali dell’Ufficio scolastico regionale che, pur in condizione di carenza di personale sottolinea la Uil -, riesce a coprire tutte le emergenze». —
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