Scrittura automatica, quel canale con il mondo ultraterreno

Come poter codificare messaggi dall’aldilà, questa volta espressi con il semplice ausilio di una penna e di un foglio di carta. Con il termine di “scrittura automatica” si intende la tecnica che consentirebbe di entrare in contatto con defunti o entità, un canale traducibile in maniera quasi sin troppo lineare, permettendo alla mano di riportare le informazioni che fluiscono dalle (presunte) altre dimensioni. Valvola inconscia o reale respiro paranormale? Se ne parlerà nel corso dell’incontro in programma alle 18.30 nella sede di Nuove ali sul mondo in via della Guardia 13 (ingresso libero), teatro della seconda tappa del cartellone estivo di battesimo della nuova sede. Dopo la psicofonia (voci e suoni dall’aldilà) è quindi la volta della scrittura automatica, termine che appare anche nell’ambito della psicoanalisi ma che venne coniato nella seconda metà dell’Ottocento da Alan Kardec, definito l’alfiere dello spiritismo francese. Ed è proprio di spiritismo che si parla, tra ipotesi, tracce e tecniche che collegherebbero il mondo ultraterreno con quello degli umani, una dinamica che avrebbe avuto il suo epicentro a Trieste verso la prima metà degli anni ’80, sospinta alla ribalta nazionale dal caso della sparizione del giovane Andrea Sardos Albertini, le cui ricerche (raccontate nei testi “Esiste l'aldilà” e “Dall'aldilà la fede”) seguirono anche la pista del paranormale. L’incontro di oggi è curato dalla ricercatrice Ariella Novato. In programma, la storia e le prassi ma soprattutto, fatto intrigante, anche un tentativo in diretta di scrittura medianica. Basta poco pare, un taccuino e una mano che non faccia scivolar via la penna “illuminata”.
Francesco Cardella
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