Scritte contro il rettore di Trieste, indaga la Digos
TRIESTE “Rettore via!”. È questa una delle scritte comparse sui muri adiacenti all’edificio di ingegneria C1 della sede centrale dell’Università di piazzale Europa, imbrattati da ignoti nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 gennaio, mentre il rettore Maurizio Fermeglia era in missione in Iran con la delegazione regionale guidata dalla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani.
L’episodio è stato denunciato dal rettore stesso, che ha inviato una mail a tutti gli studenti e al personale dell’Università per raccontare l’accaduto e per lanciare un messaggio chiaro: atti del genere sono indegni di un Paese civile e non saranno tollerati. «Care tutte e cari tutti - recita la mail - vi scrivo perché voglio che tutti siano consapevoli e riflettano. Alcune notti fa, mentre mi trovavo in missione in Iran, la nostra Università è stata lordata con scritte di insulti a me rivolti. Perché? In un paese civile la critica viene espressa nelle sedi opportune, dove ha diritto di cittadinanza e può contribuire al bene comune, è argomentata, non passa tramite l’insulto e il danneggiamento, non vive nel vile anonimato».
Continua la mail: «Non c’è persona nel nostro Ateneo alla cui richiesta di incontro e di discussione io abbia chiuso la porta, né ci sono argomenti che io abbia escluso, per cui non posso tollerare l’aggressione gratuita. Le forze dell’ordine faranno le indagini che loro competono e noi come Ateneo dovremo utilizzare fondi che ben potevano andare a biblioteche o laboratori per pulire quanto è stato danneggiato. A queste forme di violenza opporrò, assieme a chi lo riterrà opportuno, la mia fermezza: cercare il dialogo non implica affatto accettare gli oltraggi».
Le scritte sono già state quasi totalmente rimosse, ne rimane soltanto una, e per risalire agli autori della bravata la Digos farà ora gli accertamenti e le verifiche necessarie, esaminando i filmati delle telecamere posizionate in prossimità dei muri imbrattati, nella speranza che abbiano ripreso la scena. Le scritte in questione non sono state viste da molte persone e la maggior parte degli studenti, che sono venuti a conoscenza del fatto proprio attraverso la mail inviata dal rettore, condannano il gesto, definito stupido e inutile.
«Le scritte, che si rivolgevano a me come rettore e alla mia persona, ora sono state rimosse - racconta Fermeglia -, ma rimane il danneggiamento dei muri e dei marmi e i costi per il ripristino. In questo momento di scarse risorse finanziarie sarebbe stato meglio investire quei soldi per aule e laboratori, ma gli imbecilli autori delle scritte probabilmente non se ne rendono conto. Adesso cercheremo con le forze dell’ordine di risalire al colpevole di questo atto. L’autore del gesto pagherà tutti i costi per la rimozione delle scritte e il ripristino delle pareti sostenuti dall’Università e il denaro recuperato lo investiremo in laboratori e biblioteche».
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