Screening di massa in Fvg, l’attesa dei 7mila abitanti dei sei paesini finiti nel mirino

Si tratta, come noto, di paesi piccoli dislocati in area collinare e montana per un totale di poco meno di settemila persone
Dolegna
Dolegna

TRIESTE Disponibilità a seguire la strada indicata dalla Regione a fronte però di chiarezza sulla reale situazione nei loro territori. I sindaci dei sei Comuni finiti nel mirino della giunta a causa di un numero di contagi rispetto alla popolazione complessiva ben più alto che nel resto del Fvg, hanno accettato la decisione del governatore Massimiliano Fedriga e del vice Riccardo Riccardi di effettuare uno screening di massa.

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Si tratta, come noto, di paesi piccoli dislocati in area collinare e montana per un totale di poco meno di settemila persone. Nessun intervento invece nella bassa friulana, finita nel mirino del governatore nella conferenza di venerdì scorso. Juri Del Toso, da Castelnuovo del Friuli, paesino sopra a San Daniele in provincia di Udine, ha sottolineato un comportamento «sempre responsabile dei cittadini da inizio febbraio. Abbiamo cinque casi di positività e la situazione sembra ora sotto controllo». Un concetto ripreso anche dal primo cittadino di Claut (tra Barcis e Longarone), Gionata Sturam, il quale però si spinge oltre: «La Regione ha dimostrato di ascoltare il territorio, lo screening mi sembra scelta di buonsenso. Dobbiamo impegnarci tutti per tutelare e salvaguardare i più fragili e in particolare gli anziani: il bene più prezioso che abbiamo. In questo senso auspico una adesione anche dei paesi limitrofi». Proprio in questo senso i Munici di Andreis e Cimolais avrebbero già confermato la disponibilità ad aderire.



Saltando dal pordenonese al Collio anche Diego Bernardis, sindaco di Dolegna, confida in un’adesione di molte altre amministrazioni. Nella montagna friulana, in provincia di Udine, sono al momento tre i paesi coinvolti: Paularo, Socchieve e Sutrio. Ad accendere la polemica è Coriglio Zanier, sindaco di Socchieve, il quale denuncia mancanza di trasparenza sui numeri. «Purtroppo - spiega il primo cittadino - non abbiamo i dati e vorremmo averli per capire meglio la situazione. Condividiamo il principio dello screening ma i dati non tornano in quanto il Dipartimento di prevenzione ha indicato dieci persone positive quando a noi ne risultano più di venti». «Abbiamo una situazione critica - spiega invece Daniele Di Gleria primo cittadino di Paularo - con oltre un centinaio di contagi e per questo serve fare un quadro dei focolai». Manlio Mattia di Sutrio aveva chiesto uno screening di massa già alcuni giorni fa. «Quindi c’è massima collaborazione con le autorità da parte della popolazione». —





 

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