Scovate in regione 7.500 case “fantasma”

TRIESTE. L'Agenzia delle Entrate ha concluso l'operazione “Case fantasma”, una radiografia del Fvg scattata per portare alla luce i fabbricati sconosciuti al catasto nella nostra regione: l'ultima fase di questa complessa attività di controllo, ha fatto emergere oltre 7.500 unità immobiliari urbane non censite nella banca dati catastale. Scoprire edifici che ufficialmente non esistono non è un'impresa facile. L’operazione è stata realizzata grazie all’incrocio delle mappe catastali con le immagini aeree rese disponibili dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), per “avvistare” i fabbricati presenti nel territorio ma non nelle banche dati catastali. Un metodo d'indagine accurato ma molto laborioso: non a caso l'operazione ha avuto inizio nel 2011.
I numeri
Sono 7.531, per la precisione, le unità immobiliari urbane censite al catasto grazie all’operazione di controllo. Di queste 6.224 hanno avuto una rendita catastale definitiva, mentre a 1.307 ne è stata attribuita una presunta. Infatti il decreto legge che definisce i termini della regolarizzazione (78/2010) prevede, in attesa dell’accatastamento definitivo, l’attribuzione d’ufficio di una rendita presunta agli immobili mai dichiarati e non ancora regolarizzati, associando una rendita catastale provvisoria, basandosi su precisi parametri acquisiti anche con sopralluoghi esterni agli edifici non in regola.
Le rendite catastali
L'Agenzia delle Entrate spiega che per le province di Trieste e Gorizia l'indagine non è ancora completata. Ma vale più di 6,66 milioni di euro la somma delle rendite catastali che sono state associate agli immobili accertati e registrati nelle banche dati dei territori provinciali di Udine e Pordenone. In particolare, 5,8 milioni di euro sono le rendite definitive, cioè attribuite dopo che gli interessati hanno provveduto spontaneamente a presentare gli atti di aggiornamento del catasto, mentre raggiungono il valore di oltre 881mila euro quelle presunte, cioè attribuite d’ufficio, perché gli immobili non erano stati accatastati volontariamente dai contribuenti alla data del 30 novembre 2012, giorno in cui si è chiusa l’attività di accertamento.
Cresce il gettito Imu
L’operazione “Case fantasma”, nel caso in cui le rendite presunte fossero confermate, è suscettibile di generare in Fvg un maggior gettito ai fini dell’Imu, delle imposte sui redditi (Irpef e “cedolare secca”) e dell’imposta di registro sui canoni di locazione. A livello nazionale l'operazione ha portato alla scoperta di 1,2 milioni di unità immobiliari urbane non censite. La rendita catastale complessiva prevista, tenendo conto anche di quella presunta, è di 825 milioni 626mila 614 euro.
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