Scoprire la storia in treno dal ’500 alla Grande guerra

L’iniziativa della Regione e della Fondazione Fs da Trieste a Palmanova sulle orme perdute dei conflitti fra Impero e Serenissima fino al secolo scorso

Sul treno della Storia: viaggio sui binari dal '500 alla Grande Guerra


TRIESTE Un totale di 155 chilometri su 5 tratte ferroviarie costruite nell'arco di 60 anni a bordo di un treno storico per ripercorrere i confini che hanno diviso tra il XVI e il XX secolo il Friuli Venezia Giulia, visitando alcuni dei luoghi più significativi, centro di contese e guerre per il possesso del territorio.

Nell’ambito del programma dei treni storici 2019 promosso dalla Regione Fvg e dalla Fondazione Fs, ieri mattina è partito da Trieste “Il treno del Confine” che ha ripercorso quello che fu dagli inizi del 1500 un confine “a macchia di leopardo” tra la Repubblica di Venezia e l’Impero Asburgico e, successivamente, dal 1866, quello tra Regno d’Italia e gli Imperiali.

Assieme alle informazioni e approfondimenti di storia, tecnica e cultura ferroviaria da parte di Alessandro Puhali, il presidente dell’associazione museo-stazione Campo Marzio, a bordo del convoglio erano presenti anche alcuni rievocatori con divise d’epoca della Prima guerra mondiale, che hanno combattuto una vera guerra sulla loro pelle contro il caldo di una giornata estiva.

Come i numerosi periodi storici e località attraversati, anche il treno è un ibrido formato da vagoni degli anni ‘20 e ’30 del secolo scorso, con i sedili in legno e i finestrini che permettono di affacciarsi all’esterno con tutto il corpo, e trainato da un locomotore diesel degli anni ’70, il cui odore era distinguibile non appena avviato e che ha accompagnato i visitatori per l’intero tragitto.

Si potevano invece immaginare i rumori delle armi che hanno contrassegnato i conflitti tra l’aquila a due teste e il leone alato, che si è dipanato per ben tre secoli di storia (fino della caduta della Repubblica di Venezia per mano delle armate Napoleoniche nel 1797) e durante i quali la fortezza di Palmanova e quella di Gradisca hanno assunto il ruolo di centri principali per il controllo del territorio.

Palmanova è stata proprio la prima tappa del viaggio, dove ha preso avvio la visita guidata che, partendo dai bastioni della città-fortezza e attraversando il cimitero Austro-Ungarico, è giunta all’interno delle mura dove si è svolta una rievocazione storica dei combattimenti in epoca seicentesca. Dopo pranzo il treno è ripartito alla volta di Sagrado, dove dei bus-navetta hanno caricato i viaggiatori per poi accompagnarli a Gradisca d’Isonzo per una visita guidata al Centro Storico e al Museo Documentario della Città. Successivamente, percorrendo pochi chilometri di strade ma decenni di storia, le navette si sono dirette a Redipuglia per una breve visita al Sacrario e al Museo Casa della Terza Armata.

Dopo una breve cerimonia a ricordo della Grande Guerra organizzata dall’amministrazione locale, il treno storico ha infine fatto ritorno a Trieste in serata. Al termine del viaggio a bordo del “treno del confine”, l’impressione è quella di aver avuto giusto un assaggio della storia dei confini in Friuli Venezia Giulia - in realtà un po’ caotico poiché ha messo assieme più epoche storiche in poche ore -, ma che ha permesso in una giornata di farsi una prima idea del territorio, magari in attesa di una nuova e più approfondita visita. —


 

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