Scoperto un focolaio sull’isola di Brazza
SPALATO Situazione sempre più drammatica sull'isola dalmata di Brazza (Brać), dove in un paio di giorni il numero di contagiati da Covid-19 è salito a 11. È quanto confermato sia dall'Istituto epidemiologico di Spalato, sia dalla task force di Brazza, che hanno invitato gli isolani a chiudersi in casa e ad uscire solo in caso di pressante necessità. All'origine del focolaio ci sarebbe un clamoroso errore, commesso dai sanitari del Centro clinico–ospedaliero spalatino, che avrebbero permesso ad un anziano isolano di venir dimesso dal nosocomio, senza sottoporlo al tampone.
L'uomo – risultato negativo al controllo avutosi al momento di venire ricoverato – aveva evidentemente contratto il Covid-19 durante la degenza in ospedale. Era insomma uscito dal Centro da persona malata, raggiungendo la cittadina di Neresi (Nerežišca) in cui abita. Qui era stato visitato da numerosi parenti e amici, alcuni dei quali avevano cominciato a manifestare i primi sintomi qualche giorno dopo avere incontrato l'anziano. Dapprima è stata diffusa la notizia di due infettati, mentre ieri è stato reso noto che altri nove isolani sono stati colpiti dal coronavirus.
«Invitiamo la popolazione locale ad essere prudente ed ad evitare, per quanto possibile, di stare all’aperto», è quanto contenuto nel comunicato diffuso dallo Staff della Protezione civile di Brazza. Va sottolineato che tutte le persone contagiate si trovano in isolamento domiciliare, contattate quotidianamente da medici e infermieri e controllate dalla polizia.
A farsi viva attraverso la sua pagina Facebook è stato il sindaco di San Pietro di Brazza, Ivana Marković: «Purtroppo sono stati confermati i nostri sospetti e cioé che il paziente zero era l’anziano dimesso dall’ospedale spalatino, purtroppo risultato successivamente positivo al Covid-19. In questo momento non so chi sia responsabile per quanto avvenuto e spero solo che le ispezioni non scagionino i colpevoli. Invito altresì lo Staff nazionale della Protezione civile a sciogliere la nostra task force a livello regionale, nominando persone competenti, in grado di risolvere le sfide dovute all’emergenza». La Marković ha fatto sapere di essere anch’essa in isolamento domiciliare della durata di 14 giorni, per avere incontrato una persona che era stata a contatto con il paziente zero. Infine ha comunicato di avere mandato a casa tutti i componenti dell’amministrazione comunale a data da definirsi.
Brazza non è l’unica delle isole della Regione spalatina a dover fare i conti con il Covid-19. A Lesina, per l’esattezza a Cittavecchia (Starigrad), è stata confermata la positività del cuoco che lavora nella locale casa di riposo per anziani ed infermi. L’uomo per fortuna si trovava in isolamento e per 14 giorni dunque non è stato in contatto con gli assistiti, né con gli operatori socio–sanitari della struttura. Contattato dai giornalisti, il sindaco di Cittavecchia di Lesina, Antonijo Škarpa ha rivelato che il cuoco era asintomatico e dunque – se non avesse lavorato per l’ospizio – non sarebbe stato sicuramente testato. È il terzo caso di coronavirus rilevato a Lesina: i primi due avevano riguardato persone che lavoravano in Austria ed erano rimpatriate, scoprendo di essere malate. Entrambe sono guarite. —
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