Scontro sulle liste d’attesa della sanità

Il M5S attacca: «È dal 2013 che la Regione non fornisce i dati». Telesca ribatte: «Stiamo rimediando alle discrepanze»
La porta di ingresso di un ospedale
La porta di ingresso di un ospedale

TRIESTE. Andrea Ussai, il consigliere 5 Stelle, incalza: «La Regione non relaziona sul contenimento dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie». Maria Sandra Telesca, l’assessore chiamato in causa, ribatte: «Non è così. Il rapporto è sul sito».

Ma, botta e risposta a parte, uno dei nodi cruciali per il servizio sanitario, quello delle code per gli esami, merita approfondimenti mirati. «Non mi accontento dei sistemi informativi - sottolinea infatti Telesca -. Quello che conta, e lo stiamo facendo, è rimediare alle discrepanze. Che ci sono». In sostanza un conto è quanto forniscono le banche dati, un altro quello che gli utenti verificano quotidianamente. «Non mi risultano non rispettate le priorità: se serve una mammografia urgente l’esame si fa in 4-5 giorni. Ma, al di là delle sparate che non portano da nessuna parte, il tema delle liste d’attesa rimane complesso e alcune situazioni critiche esistono. Ci riproponiamo perciò di capire quello che succede allo sportello e di rimediare a ciò che non funziona» afferma l’assessore. Non solo buoni propositi, assicura ancora Telesca: «È già stato avviato un percorso non canonico, fatto di verifiche e accertamenti, anche miei personali. Voglio riuscire ad andare fino in fondo in modo da capire dove stanno le differenze tra quello che si legge nei rapporti e quello che i cittadini si sentono dire al telefono. I dati sono numerosissimi e il lavoro imponente. Non appena avrò un quadro chiaro, lo illustrerò».

Una risposta più ampia, quella di Telesca, al rilievo di Ussai che chiede notizie sul «documento più volte promesso dalla giunta Serracchiani». Secondo il consigliere grillino, «sarebbe un passo fondamentale per poter discutere sui disservizi che quasi quotidianamente vengono segnalati».

In un’interpellanza Ussai cita la legge regionale 7 del 2009 «che prevede la presentazione alla commissione consiliare competente, entro il mese di febbraio di ciascun anno, di una relazione sullo stato di attuazione della norma e i risultati ottenuti. Ma negli anni 2013 e 2014 questo documento non è stato presentato. E, se andiamo avanti così, non vedremo neanche quello del 2015». Ad aprile, insiste il consigliere M5S, «rispondendo a una nostra interrogazione, la giunta si era anche impegnata a preparare la relazione entro il mese di maggio. Ma anche questa promessa non è stata mantenuta».

Chirurgia, negli ospedali liste di attesa dimezzate
Foto BRUNI TRieste 21 01 10 Ospedale Cattinara-Sala operatoria

Nel frattempo «i cittadini continuano a segnalare la difficoltà di accedere, rapidamente, alle prestazioni sanitarie. Uno degli ultimi casi eclatanti riguarda un paziente che in possesso di impegnativa senza indicazione di priorità per una visita endocrinologica si è visto fissare l’appuntamento all’Ospedale di Udine a maggio 2017, quando il tempo massimo di attesa in assenza di esplicitazione del codice di priorità previsto nel sistema sanitario regionale è di 180 giorni». Ribadito che il tema è «molto più complesso», l’assessore rimanda ai dati pubblicati nel sito di Palazzo. Alla pagina “Monitoraggio tempi di attesa” l’aggiornamento è fermo a inizio 2014, quando invece in precedenza era stato trimestrale. L’ultimo elenco si riferisce alle prestazioni ambulatoriali rilevate il 2 gennaio di quest’anno così come previsto dal “Piano nazionale di contenimento delle liste di attesa”, recepito dal Friuli Venezia Giulia il 28 luglio 2011.

«I criteri di priorità - si legge nel report - rappresentano una modalità per garantire agli utenti del Ssr risposta tempestiva al bisogno di salute secondo percorsi predefiniti, per soddisfare situazioni cliniche che possono richiedere accertamenti in tempi più o meno rapidi». Criteri definiti a livello locale secondo le modalità fissate dalla normativa nazionale. Sono “U” (urgente): da erogarsi entro 24 ore; “B” (breve): da erogarsi entro 10 giorni; “D” (differito): da erogarsi entro 30 giorni nel caso visite e entro 60 giorni per esami strumentali; “P” (programmato): da erogarsi entro 180 giorni. Per le prestazioni non prioritarizzate è invece riportato il codice “N” (senza priorità).

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