Scontro sul trasloco del mercato del pesce

Il futuro del mercato ittico scalda la seduta della Commissione Trasparenza presieduta da Alessia Rosolen di Un’altra Trieste. Il Comune ha individuato nella sede dell’ex Ingross delle Coop di Valmaura il sito ottimale per ospitare sia il mercato ittico sia quello ortofrutticolo. Un percorso che adesso deve passare per l'asta con la quale sarà aggiudicato il sito e con la formulazione della proposta di acquisto del Comune calibrata in 3 milioni di euro, per un'area che conta su una superficie di 14 mila metri quadrati.
A chiedere un resoconto sullo stato dei fatti Everest Bertoli (capogruppo Fi), che ha fatto riferimento al sopralluogo ispettivo del Servizio regionale di Sanità pubblica veterinaria al mercato ittico avvenuto nel maggio dello scorso anno. «Nel verbale della verifica è prevista una serie di punti vincolanti da ottemperare nell'arco di alcuni mesi o al massimo di un anno, pena la chiusura del mercato ittico - ha rilevato Bertoli -. Il Comune ha chiesto una proroga di 90 giorni, ma il tempo è ormai scaduto e vorrei capire cosa è stato fatto finora».
Delucidazioni affidate all'assessore Umberto Laureni e agli uffici tecnici. «C’è sempre stata massima attenzione in questi anno nel rispettare le direttive dell'Azienda sanitaria per un sito che presenta peraltro una serie di problematiche che vanno dalla stessa struttura statica, alla presenza di edifici circostanti ammalorati fino ad una gestione igienica complessivamente discutibile - ha spiegato Laureni -. Ecco perché l’amministrazione si è pronunciata sulla volontà di arrivare ad una nuova sede che è stata individuata e per la quale ci sarà una proposta di acquisto. La proroga di 90 giorni è attinente dunque ai tempi tecnici necessari allo svolgimento dell'asta e alla sperabile acquisizione dell'area da parte del Comune, cui seguirà un ulteriore periodo transitorio per mettere a punto il sito».
Spiegazioni che non hanno convinto Bertoli: «Il problema è che i termini sono scaduti e gli operatori del mercato ittico stanno operando, non per loro colpa, in un regime di non regolarità. E poi non tornano i tempi. Non ha senso parlare di una proroga di 90 giorni, quando per rendere operativo il nuovo mercato ittico ed ortofrutticolo ci vorranno anni, visto che le previsioni fanno riferimento al 2022. Smettiamola di prenderci in giro e di prendere per i fondelli gli operatori. In questo modo si vanno ad affossare due settori trainanti dell'economia triestina». (p.pit.).
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