Scontro nel Pd, Serracchiani "Moretton? Un brutto spettacolo"

Debora Serracchiani reagisce alle critiche di Gianfranco Moretton, il capogruppo del Pd, che l’ha ridotta a "figura mediatica". A segretario "che non risolve i problemi". Ma il segretario non ha gradito le accuse del collega: "Non so - contrattacca la Serracchiani - se Moretton è la vecchia politica. Di certo non è politica"
TRIESTE
Più «dispiaciuta» che sorpresa. Convinta che, stavolta, «si è superato il segno». Confortata da molti sms. Debora Serracchiani reagisce alle critiche di Gianfranco Moretton, precisando che «è la prima volta che accade». Perché, appunto, il segno è superato. Il capogruppo del Pd, l’uomo forte dell’ex Margherita, l’ha attaccata alzo zero. L’ha ridotta a «figura mediatica». A segretario «che non risolve i problemi». Ma il segretario risponde. Per le rime. «Non so se Moretton è la vecchia politica. Di certo non è politica».


Sorpresa dell’attacco?

Più che sorprendermi, le dichiarazioni di Moretton mi hanno enormemente dispiaciuta.


Perché?

Un dirigente di così grande rilievo e responsabilità ha dimostrato di non volere il bene del partito. Peggio. Lo ha danneggiato senza scrupoli in un momento in cui dovremmo serrare i ranghi. Le guerriglie intestine sono lo spettacolo cui i nostri elettori non vogliono più assistere e sono uno dei motivi per cui perdiamo voti.


Moretton l’ha attaccata nel merito. A partire dal tracollo di Caneva.

Mi chiedo con quale senso di responsabilità politica si possa gettare addosso a me, segretaria da sei mesi, la colpa di una sconfitta elettorale. Soprattutto non dovrebbe farlo chi è stato vicepresidente della giunta regionale per cinque anni.


Il capogruppo sostiene che il doppio incarico di segretario di partito ed europarlamentare la penalizza.

Premesso che il ruolo di europarlamentare non è incompatibile con quello di segretario nemmeno nello statuto nazionale modificato, la mia presunta incapacità di occuparmi della regione per motivi di tempo non mi pare abbia impedito a Moretton di appoggiarmi quando si trattava di vincere le primarie. Scopro che, adesso, è diventato un problema.


Moretton non gliel’ha mai sottolineato in precedenza?

Moretton diserta regolarmente i luoghi in cui emerge una discussione politica. Penso all’assemblea regionale. Le sue affermazioni su Caneva, per questo, lasciano sgomenti. In quel comune è lui ad avere una forte base elettorale viste le 160 preferenze ricevute. Credo gli tocchi almeno chiedersi come mai si è perso.


Si aspettava di essere messa sulla graticola un po’ prima?

La cosa che fa male, indipendentemente dalla tempistica, è dare l’idea di un partito che pensa solo alle sue divisioni interne e non a collaborare per essere utile alla regione. Mi preoccupa che la segreteria regionale sia vittima di veleni interni né più e né meno di quelli che arrivano dalla Padania. È evidente che da questo tipo di azione ne ricaverà vantaggi solo il centrodestra e, in particolare, la Lega Nord. Non credo che Moretton voglia questo.


Moretton sostiene che lei non ha proposte e non risolve i problemi.

Critiche pretestuose. Se c’è un grosso problema di identità e sfiducia nel Pd, è dovuto anche al prevalere di interessi particolari. Non basta proclamare che si vuole il bene comune, occorre anche adeguare la propria azione politica a questo obiettivo.


Che reazioni le sono arrivate?

Non ho fatto altro che ricevere messaggi di apprezzamento e di incavolatura per il male che l’intervento di Moretton ha fatto al partito. Credo di svolgere il mio lavoro al meglio. Osservo però che mai prima d’ora c’era stata una scollatura così evidente tra il partito e il gruppo. Dipende da un’incomunicabilità che certo non è di mia responsabilità. Al contrario, ho sempre cercato il dialogo trovando a volte imbarazzanti chiusure a priori. Diventa legittimo chiedersi quale obiettivo ultimo persegue chi alimenta questa strategia della tensione.


È già partita la corsa alla candidatura alle regionale 2013?

No ai personalismi. Il bene del partito e della regione vanno messi al primo posto. La gente ti sceglie perché dai delle risposte non perché ti autocandidi.


Moretton si autocandida?

Vedo nelle sue parole molto livore nei miei confronti e totale disinteresse per il partito. Spero non stiamo parlando di nomi e candidature fuori luogo. A me, con Moretton, piacerebbe un confronto politico.


Non ce l’ha?

Non mi è mai arrivata notizia di dissenso politico. Men che meno da lui.


Ha cercato protezione a Roma?

Non sono abituata a cercare difese da nessuna parte. Nemmeno a Roma. Prendo atto della situazione e replico perché, questa volta, si è superato il segno.


Ma l’ennesima sconfitta elettorale non è responsabilità anche della segreteria regionale?

Metto la faccia e mi sento responsabile delle sconfitte. A Caneva, tuttavia, non ho messo piede.


Perché?

Perché ho chiesto di farlo ma, evidentemente, non è stato ritenuto utile. Chi ha ruoli politici in quel territorio si dovrebbe porre il problema del perché un risultato locale ha percezione in tutta la regione.


Quando ne discuterete nel partito?

L’assemblea era già convocata il 27 maggio. Per un’analisi del voto. Se qualcuno chiederà, spiegherò.



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