Scontro istituzionale sulla sanità in Fvg

Contestati dai giudici i risultati dell’integrazione ospedale-territori. La governatrice: «Attacco politico che si basa su dati incompleti»
Foto Bruni 02.02.2018 Debora Serracchiani presenta la propria candidatura
Foto Bruni 02.02.2018 Debora Serracchiani presenta la propria candidatura

TRIESTE. Un duro scontro istituzionale fra giunta regionale e Corte dei conti sulla riforma sanitaria, con annesso seguito di polemiche politiche. È successo ieri in Consiglio regionale, sede della presentazione del Rapporto sul coordinamento della finanzia pubblica regionale del Friuli Venezia Giulia, firmato dal presidente della Sezione di controllo Antonio Caruso. Se infatti la relazione ha elogiato la strategia alla base del nuovo patto finanziario con lo Stato e il riassetto delle società partecipate, il giudizio sugli esiti della riorganizzazione del sistema sanitario regionale è suonato come una sostanziale bocciatura. Gli appunti mossi da Caruso hanno mandato fuori dai gangheri Debora Serracchiani: «La Corte dei conti deve occuparsi di conti: la magistratura non deve fare politica. Si tratta di una relazione generica e basata su dati incompleti. Tutti i dati dicono che il Fvg ha una sanità in miglioramento. È un testo che rifiutiamo nella parte dedicata alla sanità: ci saremmo aspettati un confronto preliminare con gli uffici che non c’è stato: ce ne dispiace molto».

Riforma sanitaria, è scontro tra Regione Fvg e Corte dei Corti
Foto BRUNI 02.02.2018 Regione FVG- Giudizio della Corte dei Conti


Un attacco ad alzo zero rispetto alle critiche mosse dal giudice, secondo cui «l’andamento del Sistema sanitario regionale presenta aspetti di non univocità». Caruso ha parlato di «un miglioramento in numerosi indicatori relativi al trattamento di patologie caratteristiche di pazienti anziani» e di «una maggiore economicità complessiva», ma rilevato anche scarsa chiarezza sulle modalità di impiego delle risorse finanziarie e un «incremento delle attività sovraziendali che impoverisce la responsabilizzazione delle Direzioni generali delle Aziende sanitarie».

Ma la stoccata più dura è arrivata sulla qualità del servizio: «Sia l’area della prevenzione sia quella dell’appropriatezza e della complessità dell’attività ospedaliera - ha continuato Caruso - vedono il Ssr perdere posizioni, scendendo nelle specifiche classifiche nazionali. In ambito ospedaliero si prende atto poi di un lieve peggioramento nel 2016 rispetto al 2013 dell’indicatore relativo al Percorso emergenza-urgenza». Per il giudice «rilevantissimo punto di valutazione incerta rimane quello in merito al livello di raggiungimento dell’obiettivo più ambizioso della riforma»: l’integrazione fra sanità ospedaliera e territoriale. E qui ha citato gli studi del Sant’Anna di Pisa, che «espongono un mancato miglioramento nel 2016 rispetto al 2013». Negativo anche il giudizio sull’«utilizzo del fascicolo sanitario elettronico da parte dei medici di base del Fvg: pressoché nullo».

Serracchiani ha difeso a spada tratta il lavoro della giunta, evidenziando «una crescita del 3% delle risorse complessive», il 5% delle quali è stato spostato dalla dimensione ospedaliera a quella territoriale. La presidente ha quindi notato che «tutti gli studi marcano performance positive dal 2016 al 2017, ma la Corte li ha presi in considerazione solo parzialmente». Di qui la scelta di chiedere un incontro con il presidente Caruso (già fissato per martedì prossimo) «per un confronto su alcune valutazioni che poggiano su dati assolutamente incompleti: il fascicolo elettronico, ad esempio, è entrato in vigore dal 2018 ed è illogico sostenere che non viene utilizzato». La giunta insomma non ha gradito e trapela anzi la convinzione che quella di Caruso sia una relazione contenente affermazioni di tipo politico.

I rilievi della Corte sono diventati assist colti al volo dalle opposizioni, a cominciare da Riccardo Riccardi (Fi), secondo cui «il Rapporto evidenza la disfatta totale della riforma, la mancanza di visione e di connessione con la realtà. È stato creato un mostro, un disastro che stanno pagando i cittadini sulla loro pelle». Più pesante il commento su internet: «Vogliono farci morire nei corridoi dei Pronto Soccorso dicendoci che va tutto bene», ha scritto l’azzurro, ma poi il tweet è stato cancellato. Le parole di Riccardi sono finite tuttavia ugualmente nel mirino del capogruppo Pd, Diego Moretti: «Il livello del dibattito è sceso oltre i limiti dell'accettabile - ha commentato il consigliere -: Riccardi, aspirante candidato alla presidenza della Regione, non si fa scrupoli e usa toni inaccettabili pur di attaccare la riforma sanitaria». Sul tema è intervenuto anche Andrea Ussai (M5S): «Sul peggioramento della sanità figuraccia della Serracchiani che ha cercato maldestramente di smentire il presidente della Corte dei conti. Continua l’arroganza senza vergogna di una classe politica al tramonto».

Fin qui dunque la sanità. Ma Caruso si è soffermato anche sulle «importanti modifiche al regime delle relazioni finanziarie tra Stato e Regione», evidenziando le eccezioni a quanto previsto dal patto di stabilità e il riordino dei meccanismi di compartecipazione al gettito. Un approccio che, secondo Caruso, «dovrebbe produrre un effetto stabilizzante dei flussi totali di entrata» e dunque «stabilità del gettito atteso», sebbene per una più completa valutazione servirà un periodo di prova. Positiva inoltre la valutazione sulla riforma delle Uti, perché «la finanza pubblica non può più, in ragione della limitatezza delle risorse disponibili, rinunciare a una significativa razionalizzazione dei servizi su un territorio caratterizzato da enti piccoli e piccolissimi». Anche se il giudice ha auspicato nel contempo «maggiore buona volontà da parte della Regione e dei 51 Comuni rimasti fuori, affinché la legge trovi piena applicazione». Non a caso, nei più generali rapporti fra Regione e municipi, Caruso ha inviatato ad adottare «un metodo pattizio di confronto con gli enti locali analogo a quello che intercorre tra la Regione e lo Stato».

Promosso infine il riassetto delle partecipate: «Nel caso dell’aeroporto e di Banca Mediocredito si tratta di realtà con significative prospettive di miglioramento gestionale - ha affermato - anche per via del possibile ingresso nella compagine societaria di un nuovo socio tecnico-finanziario».
 

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