Scontro a Gonars, muoiono mamma e due figli

Carbonizzate le vittime: lei 42 anni, un bimbo di 5, una ragazza di 14. Illeso l’investitore, 19 anni
GONARS
Una donna di 42 anni, Sonia Segafreddo, residente a Gonars, in via Paradiso 17, e i suoi figli, un bimbo di 5 anni e una ragazzina di 14, sono morti carbonizzati in seguito a un drammatico incidente stradale avvenuto ieri nel tardo pomeriggio lungo la Napoleonica. Sono rimasti illesi invece gli altri due conducenti coinvolti: Ornella Ceschia, 33 anni, di Cervignano, che viaggiava su una Twingo, si è miracolosamente salvata uscendo dalla sua auto prima che le fiamme la investissero. Alla guida della terza vettura, un Pick-up, c’era Massimo Battello, 19 anni, di Talmassons. Il giovane è ritenuto responsabile dell’evento, avendo innescato quell’inferno di fuoco. Avrebbe infatti tamponato l’auto della 43enne, una Citroen 3, che si era fermata per eseguire una svolta a sinistra, e che, a causa dell’urto si è invece schiantata frontalmente contro la Twingo sopraggiunta dal senso opposto di marcia. La Procura della Repubblica di Udine, con il pubblico ministero Matteo Tripani, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Il 20enne indagato è risultato negativo al test alcolimetrico al quale è stato sottoposto sul luogo dell’incidente. Nè risulta avesse assunto altre sostanze.

L’incidente è accaduto verso le 18, all’altezza dell’incrocio per Gonars. Proprio nei pressi dell’impresa Calcestruzzi Zillo Spa, dove lavora, quale responsabile dell’impianto, Roberto Candotto, 50 anni, marito della donna e padre dei bambini rimasti carbonizzati. L’uomo è giunto in aiuto non appena si è verificato l’incidente. La Citroen 3 e la Twingo, scontratesi frontalmente in seguito al tamponamento da parte del Pick-up, erano ormai avvolte in un’unica palla di fuoco. C’è chi ha riferito che quando Candotto, assieme ai colleghi, si è avvicinato alle vetture avrebbe esclamato con evidente angoscia: «Ma questa Citroen assomiglia a quella di mia moglie...».


Secondo una prima ricostruzione fornita dalla Stradale di Udine che ha eseguito i rilievi, tutto sarebbe dunque partito dal tamponamento. Il Pick-up è finito contro la Citroen 3 fermatasi all’incrocio per effettuare la svolta a sinistra. L’impatto è stato molto violento, tanto che la Citroen si è immediatamente incendiata. Si ipotizza che la vettura sia stata ”schiacciata” facendo esplodere il serbatoio. L’auto, sollevata dall’asfalto, sarebbe poi schizzata contro la Twingo che stava sopraggiungendo dal senso opposto di marcia. Per la 43enne di Gonars e i suoi due figli, la ragazzina che le sedeva accanto e il bimbo assicurato sul sedile posteriore, non c’è stato nulla da fare. Le fiamme ormai avevano raggiunto un’altezza di circa 12 metri. L’incendio ha immediatamente aggredito la Twingo, ma fortunatamente la giovane cervignanese è riuscita a salvarsi, guadagnando l’uscita dall’abitacolo attraverso la portiera sul lato destro. Tutto questo mentre il Pick-up finiva la corsa a circa 150 metri dal primo impatto. L’esatta ricostruzione dell’evento resta comunque al vaglio delle forze dell’ordine. Un testimone, Giorgio Di Blas, di Fauglis, che alla guida di un trattore sostava in un campo, ha raccontato: «Ero fermo di fronte all’incrocio. Ho visto il Pick-up finire addosso alla Citroen, ferma in attesa di svoltare. Il giovane conducente non si dev’essere accorto, ho notato infatti che mi stava guardando. Poi l’impatto e il fuoco. Credo che non abbia avuto neppure il tempo per frenare. Si dev’essere spaventato, ha preso in pieno la Citroen facendola volare». L’uomo è accorso in aiuto. Con lui c’erano anche ai dipendenti della Calcestruzzi Zillo Spa: «Un ragazzo addetto alla betoniera - ha spiegato Di Blas - ha cercato di spegnere l’incendio con un estintore. Hanno portato pure un idrante da 800 litri d’acqua, ma è stato tutto inutile». Le auto sono state ridotte a scheletri anneriti. Sul ciglio della strada, un peluches, presumibilmente appartenente al bimbo rimasto intrappolato tra le fiamme. Il sovrintendente della Stradale, Riccardo Ruggiero, ha osservato mantenendo l’opportuna prudenza: «I corpi sono irriconoscibili, abbiamo potuto risalire alle identità, pur in via provvisoria, attraverso la targa e la conferma del marito della donna deceduta». Solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco, provenienti da Cervignano e da Udine, il rogo è stato domato. Sul posto sono giunti anche gli operatori sanitari del 118 e i volontari della Protezione civile. L’area dell’incidente è rimasta transennata per lungo tempo. Il sindaco di Gonars, Marino Del Frate, e l’assessore ai Lavori pubblici, Ivan Boemo, hanno voluto personalmente esprimere il cordoglio Roberto Candotto. «Da tempo ci battiamo per realizzare le rotatorie sulla Napoleonica - ha osservato l’assessore -. Venti giorni fa avevo avuto uno specifico incontro».


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