Scontri a Copenhagen, triestino arrestato
Luca Tornatore è un ricercatore di Fisica: «Non sono stato io, non ero lì al momento dei fatti». Tre agenti lo hanno accusato di aver lanciato una bomba molotov
TRIESTE.
Resterà in carcere a Copenaghen fino al prossimo 12 gennaio Luca Tornatore, 38 anni, il ricercatore a contratto del Dipartimento di fisica dell’Università di Trieste, arrestato l’altra notte nel corso dei disordini scoppiati a Christiania a margine della Conferenza sul clima organizzata dall’Onu.
Tre poliziotti danesi hanno confermato ieri sera nell’aula del Tribunale che era stato proprio lui a lanciare una bottiglia Molotov. «Lo abbiamo visto da pochi metri di distanza e lo abbiamo arrestato» hanno detto gli agenti con grande sicurezza. Il giudice ha preso atto della loro testimonianza e ha detto «no» alla richiesta di scarcerazione avanzata dal difensore d’ufficio. Tornatore si è detto estraneo ai fatti addebitatigli: «Sono innocente, ero altrove in un tendone assieme ad altre centinaia di persone impegnate in un dibattito».
I testimoni citati dalla difesa hanno ribadito che Luca Tornatore l’altra notte si era tenuto ben lontano dalle due barricate costruite e incendiate da una cinquantina di black bloc per interdire alla polizia l’ingresso a Christiania. «Gli agenti - secondo il racconto di Tommaso Cacciari, arrestato e subito liberato 72 ore fa in un precedente episodio - sono intervenuti fulmineamente con ruspe, idranti, elicotteri e hanno chiuso come in una tonnara i mille ambientalisti presenti a Christiania. Di questi mille, 250 sono stati fermati e tra i fermati, 10 tra cui Tornatore sono stati portati in carcere».
«Luca è uno scienziato, un padre di famiglia, una persona mite. Ha partecipato a tutti i dibattiti organizzati sotto il tendone allestito dagli ambientalisti: ha sempre preso la parola nelle conferenze. Credo che lo abbiano individuato e voluto punire per il suo impegno. Non ne ho le prove ma la polizia danese ha agito in tempi ristrettissimi, come se già sapesse cosa stava per accadere ai due ingressi di Christiania. Erano pronti. I black bloc intanto avevano danneggiato qualche macchina, rovesciato parecchie biciclette ed erano scomparsi nel buio» ha aggiunto Cacciari.
«Presenteremo appello, chiariremo la situazione» hanno dichiarato al termine dell’udienza gli amici del ricercatore rinchiuso in carcere. Nei prossimi giorni intanto sarà istruito il processo per il presunto lancio della bottiglia incendiaria: ieri, è opportuno precisarlo, nell’aula del Tribunale i rappresentanti dell’accusa e della difesa hanno discusso solo della ratifica dell’arresto.
A Trieste Luca Tornatore non ha mai fatto mistero delle proprie convinzioni. Negli ultimi sette-otto anni ha partecipato a numerose manifestazioni di contestazione. Nel dicembre 2008 è stato l’unico non studente a essere denunciato dalla Digos per avere manifestato in piazza della Borsa durante il vertice italo-tedesco a cui partecipava il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «È vero, siamo stati autori di una piccola forzatura - aveva dichiarato Tornatore -. Ma, ci chiediamo, non si deve proprio disturbare mai quest’ordine costituito che sta distruggendo l’istruzione pubblica? Abbiamo agito in modo pacifico, mica usando violenza. Comprendiamo di aver messo in imbarazzo qualcuno ma al tempo stesso non abbiamo paura».
Nel maggio del 2007 aveva manifestato per le vie di Trieste assieme ai giovani precari, al Comitato Sos Muggia e agli artisti che contestavano il G8. «Siamo qui per sottolineare il fatto che questa non è una società basata sulla conoscenza - aveva detto Luca Tornatore nel ruolo di portavoce del Gruppo Ian Malcom - ma imprigionata dalla stessa. Solo le persone che stanno al potere sanno davvero come vanno le cose. La gente dovrebbe essere informata, messa in condizioni di poter decidere cos’è giusto e cosa va invece modificato».
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